Scommesse, Doni conferma
Ma nessuna nuova rivelazione

È durato circa tre ore e mezzo l'interrogatorio di Cristiano Doni, ascoltato dai collaboratori di Palazzi. All'uscita il giocatore non ha rilasciato nessuna dichiarazione. L'avvocato Pino: «Doni ha confermato quello che aveva già detto con quale dettaglio in più».

È durato circa tre ore e mezzo, mercoledì 29 febbraio, l'interrogatorio di Cristiano Doni, ascoltato dai procuratori-collaboratori di Stefano Palazzi nello studio milanese dell'avvocato Salvatore Pino per il nuovo filone del calcioscommesse.

All'uscita il giocatore, capelli corti, barba e occhiali da sole, non ha rilasciato nessuna dichiarazione e se n'è andato in taxi, così come era venuto. Non hanno parlato nemmeno il viceprocuratore Marco Squicquero e l'avvocato Paolo Pinna, collaboratore della procura federale della Figc, che hanno interrogato Doni dalle 11,20 alle 14,45 circa.

L'avvocato di Doni, Pino, si è invece fermato con i giornalisti. Ecco quanto ha sottolineato: «Doni ha confermato quello che aveva già confessato a Cremona davanti al gip e al pm con qualche dettaglio in più utile alle indagini della giustizia sportiva».

«Quello che posso dire è che non ha fatto nuovi nomi di giocatori implicati, né si è riferito a partite che non erano già state prese in esame. Si è parlato anche di Atalanta-Pistoiese (la vecchissima partita di Coppa Italia che Doni aveva confessato essere stata combinata, peraltro non da lui, ndr), ma quell'episodio è ormai prescritto».

«L'Atalanta continua a stipendiare Doni? Non lo so, ma se fosse così non mi stupirei, dal momento che c'è un regolamento ben preciso. Cosa farà Doni in futuro? Non lo so, è un argomento che riguarda esclusivamente lui».

Doni doveva rispondere sulle circostanze alla base dell'ordine di custodia cautelare che lo avevano trascinato in carcere il 4 dicembre scorso. L'ex capitano dell'Atalanta è già stato condannato dalla giustizia sportiva a tre anni e sei mesi di sospensione dall'attività. Doni era già stato iscritto nel registro degli indagati all'inizio dell'inchiesta ed era poi stato arrestato per il pericolo di inquinamento delle prove. Ora, nei suoi confronti, vi è solo l'obbligo di firma.

Sempre questa mattina, ma nella sede di via Po a Roma, è stato ascoltato il bergamasco Filippo Carobbio, ex giocatore dell'AlbinoLeffe ora allo Spezia Calcio. Per questa settimana sono le uniche audizioni confermate, dopo che è stata rinviata quella di Carlo Gervasoni (fissata ieri) e annullata quella di Antonio Benfenati, che ha deciso di non presentarsi. Benfenati, uno dei soci di Doni nel bagno di Cervia, non è tesserato e quindi è svincolato da qualsiasi obbligo con la giustizia sportiva. Le audizioni riprenderanno lunedì 5 marzo con Vittorio Micolucci.

Intanto le indagini proseguono e dalla procura di Bari spunta il nome dell'azzurro Leonardo Bonucci, ora alla Juventus: l'ex difensore biancorosso, che non risulta indagato, potrebbe essere coinvolto nella partita Udinese-Bari 3-3 del 9 maggio 2010, segnalata qualche mese fa dai Monopoli di Stato per il flusso anomalo di scommesse e menzionata anche da Angelo Iacovelli davanti al gip di Cremona.

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