Aveva già perso genitori e fratello
Corbani: «Aveva un grande futuro»

Nato a Bergamo il 5 luglio 1986, Piermario Morosini era cresciuto nel settore giovanile dell'Atalanta. «Due anni fa si era parlato anche di un suo ritorno a Bergamo - ricorda Elio Corbani -: era un bravo centrocampista, avrebbe potuto essere l'erede di Bernardini».

Nato a Bergamo il 5 luglio 1986, Piermario Morosini era cresciuto nel settore giovanile dell'Atalanta. «Due anni fa si era parlato anche di un suo ritorno a Bergamo - ricorda Elio Corbani -: era un bravo centrocampista, avrebbe potuto essere l'erede di Bernardini».

In nerazzurro aveva vissuto una stagione (2004-05) ed era arrivato alla finale del Campionato Primavera contro la Roma. Poi la partenza per Udine.

Una vita, quella di Piermario Morosini segnata dalla tragedia. Era rimasto orfano quando non era nemmeno maggiorenne: la mamma Camilla era scomparsa nel 2001, il padre Aldo invece nel 2003 per problemi cardiaci.

«Nel tentativo di favorire la sua carriera - ricorda Corbani - l'Atalanta accettò l'offerta dell'Udinese, dove Piermario andò in comproprietà».

Nei friulani la sua carriera si è divisa tra Primavera e prima squadra, collezionando 5 presenze in A (debutto in una partita contro l'Inter) e anche una in Coppa Uefa ma nella stagione 2006-07 viene mandato farsi le ossa in B, col Bologna.

«Aveva un grande futuro - ricorda sempre Elio Corbani - ma mentre era lontano da Bergamo arrivò un'altra tragedia a segnarlo. La morte del fratello». Della sua famiglia ora è rimasta solo la sorella di Piermario.

Nel 2009, riscattato dall'Udinese, venne mandato al Vicenza, guadagnandosi un posto nell'Under 21 e andando a giocare gli Europei in Svezia.

Poi Piermario ha ripreso a girovagare: a Reggio Calabria, Padova e ancora Vicenza. La scorsa estate il ritorno a Udine, prima del prestito al Livorno per rilanciarsi. «Madonna - dice Corbani - lo aveva conosciuto e apprezzato già quando era all'Atalanta: e per questo lo aveva portato al Livorno».

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