Un'Atalanta già da sogno?
La classifica sembra dire «sì»

Forse è troppo, e ancor più presto, per sognare sull'Atalanta. Ma le inappellabili cifre sono lì da vedere: 7 i punti realmente conquistati negli ultimi 3 turni e una classifica solida in modo altrettanto inconfutabile.

Forse è troppo, e ancor più presto, per sognare sull'Atalanta. Ma le inappellabili cifre sono lì da vedere: 7 i punti realmente conquistati negli ultimi 3 turni e una classifica solida in modo altrettanto inconfutabile.

E, tranne il balbettante esordio interno con la Lazio, il meritato punticino in trasferta a Quartu; l'impresa storica col Milan e la continuità in fatto di risultati contro gli affamati siciliani frenare gli entusiasmi sarebbe davvero arduo per chiunque.

Vero è che i 45 minuti iniziali di domenica scorsa hanno lasciato, obiettivamente, dell' amaro in bocca. Al rientro in campo, però, si è ben presto capito che il quarto d'ora d'intervallo era stato ottimamente gestito dallo stratega Stefano Colantuono.

Il mister di Anzio ha agito (salvo, poco probabili, smentite dell'interessato) su un paio di rigorosi fronti. Quello di motivare il collettivo trasmettendogli quel pizzico di autostima in più e quello squisitamente tecnico-tattico.

Ed è su questo secondo aspetto che l' allenatore atalantino ha costruito maggiormente la vittoria. In quale modo? Dentro al quarto d'ora De Luca al posto di un Bonaventura, lontano dalla miglior condizione.

Detto e fatto: dall'ingresso dell'esuberante attaccante, portato a Bergamo agli sgoccioli del mercato estivo, la squadra ha cambiato davvero il volto tanto da pungere in fase offensiva con caparbietà e pericolosità estreme. A beneficiarne con gli interessi è stato il compagno di reparto Denis che spalleggiato finalmente a dovere, anche se tuttora a digiuno di gol tra le mura amiche, ha dato il là a frequenti azioni ad hoc.

Consentiteci, riportando il titolo dell'articolo pubblicato, venerdì scorso, sul sito on line de L'Eco di Bergamo «L'accoppiata Denis-De Luca garantirebbe il bis di Milano?» una immodesta celebrazione tanto più che non si tratta, questa volta, del ricorrente senno di poi.

Considerato l'esito di una mossa, ribadiamo tecnico-tattica, magari calcisticamente spregiudicata ma alla fine addirittura vincente, Colantuono è così consapevole di avere a disposizione un'altra soluzione o alternativa che dir si voglia.

Brindare alla posta in palio con i palermitani, rimasti all'asciutto anche cambiando allenatore, ci rimane poco in quanto mercoledì sarà di nuovo campionato con in calendario l'ostica trasferta di Catania. Tranquilli, però, dal momento che non mancano i presupposti per dare ulteriore consistenza ai possibili sogni…
Arturo Zambaldo

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