Atalanta, contro il Pescara
serve continuità di risultati

La classifica ci invita ad accantanare il pur giustificato sospiro di sollievo dopo il gol capolavoro vincente di Giacomo Bonaventura con il Siena. Ritenere che il peggio sia di colpo passato incorreremmo in un grossolano errore con ripercussioni facilmente ipotizzabili.

La classifica ci invita ad accantanare il pur giustificato sospiro di sollievo dopo il gol capolavoro vincente di Giacomo Bonaventura con il Siena. Se proprio vogliamo rivivere, ma per un istante, la forte emozione provata abbiniamola al pensiero che senza quell'exploit saremmo precipitati in una situazione da mani nei capelli o giù di lì.

Ritenere, al tempo stesso, che il peggio sia di colpo passato incorreremmo in un grossolano errore con risvolti e ripercussioni facilmente ipotizzabili. Costruttivo, invece, partire dalla graduatoria per convincersi che in assenza di continuità nei risultati il termine sofferenza, ahinoi, diventerà confidenziale.

A megafonarcelo è il solo punto che ci separa, in questo momento, dalla retrocessione. Insistendo nel mettere il dito sulla piaga come staremmo se domenica prossima rientrassimo da Pescara con il classico pugno di mosche in mano. Per di più dovendo affrontare tre giorni dopo, a Bergamo, addirittura un Napoli in corsa per lo scudetto. Da qui la forte esigenza di dar subito seguito, ad un altro risultato positivo. Gira e rigira le tre recenti sconfitte di fila ci hanno reso la vita complicata non consentendoci il lusso di un prosieguo di torneo a intermittenza.

E meno male che il calendario ci prenota nell'immediato un'avversaria alla portata e alle prese con un mare di problemi. Si sbaglierebbe, comunque, se si dovessero caricare di tensione questi giorni di avvicinamento alla sfida in Abruzzo. Chi ha dimenticato, del resto, i deludenti quarantacinque minuti iniziali con il Siena, figli in gran parte, molto probabilmente della quantità industriale di adrenalina accumulata in fase di preparazione alla partita? Il top, in casi del genere, sarebbe un mix tra una terapia d'urto ed una ricca di razionalità e profonda autostima. A mister Stefano Colantuono, come sempre, il camice bianco.

Arturo Zambaldo

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