Bellini allo stadio con gli studenti
«C'è bisogno di serenità e fiducia»

Con la presenza del capitano dell'Atalanta Gianpaolo Bellini è iniziata in mattinata allo stadio Comunale di Bergamo la dodicesima edizione dell'iniziativa promossa dalla società bergamasca «La scuola allo stadio».

Con la presenza del capitano dell'Atalanta Gianpaolo Bellini è iniziata in mattinata allo stadio Comunale di Bergamo la dodicesima edizione dell'iniziativa promossa dalla società bergamasca «La scuola allo stadio».

Al termine del tradizionale appuntamento, , nato da un'idea di Lucia Castelli e Stefano Bonaccorso, è arrivato Bellini, che ha così partecipato alle premiazioni del concorso della mattinata, prima di rispondere alle domande, alcune insidiose, dei piccoli tifosi. Dopo essersela cavata con disinvoltura ai quesiti dei ragazzi di Treviolo e della scuola cittadina Capitanio, il capitano atalantino, ancora fuori per infortunio, si è concesso alla stampa parlando del momento nuovamente felice della sua squadra dopo la vittoria di Siena, in attesa d'incontrare il Pescara (in campo a Bergamo domenica 10 alle 12.30).

«Siamo in ritiro come settimana scorsa per stare insieme e concentrarci ancora di più. Sappiamo che sarà una partita fondamentale, anche se non sarà una finale: sicuramente daremmo un'impronta importante al nostro campionato. C'era gioia a Siena e la cosa positiva è stato subito pensare a dare continuità a questo risultato: giusto godersi il risultato, ma poi bisogna resettare e ripartire da zero. Abbiamo bisogno di serenità e fiducia: siamo un gruppo di ragazzi bravi e professionisti seri».

Un elogio particolare da parte del numero 6 nerazzurro va al compagno ed amico Cristian Raimondi e a Jack Bonaventura, l'eroe di Siena. «In questo momento Cristian rappresenta lo spirito battagliero della squadra ed è l'esempio di cosa vuol dire essere bergamasco. Non si lamenta quando non gioca e sa mettersi a disposizione cambiando ruolo. Questo è lo spirito su cui l'Atalanta deve costruire le proprie imprese. Jack è ormai maturo, ma non deve pensare troppo in là e vivere alla giornata questo momento: a tenerlo sulle spine ci pensa il mister che lo martella abbastanza. Spero per lui il meglio, perché se lo merita, innanzitutto che faccia bene per l'Atalanta».

Chi meglio della bandiera atalantina poteva essere il testimonial migliore per l'avvio della manifestazione dedicata ai più piccoli, come successe nella passata edizione. «Cerco di partecipare direttamente e di promuovere questa iniziativa ai miei compagni, perché toglie la distanza tra i giovani e noi: devono capire che da piccoli eravamo come loro, bambini cresciuti con la passione per il calcio. Non mi piace la definizione di bandiera, in rispetto a chi lo è stato in passato: cerco di vivere il ruolo di capitano con grande responsabilità, perché so di rappresentare una città intera».
Simone Masper

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