Piccolo genio, dove sei?
Maxi mistero dell'Atalanta

L'Atalanta è tornata da Napoli con un velo di tristezza in più: il rientro da titolare di Moralez non ha lasciato traccia sulla partita. Per giocando nel modulo che l'aveva consacrato, il risultato è stato desolante. Cosa fare con lui? Vota il sondaggio

L'Atalanta domenica sera è tornata da Napoli con un velo di tristezza in più: il rientro di Maxi Moralez purtroppo non ha lasciato traccia sulla partita. Tornato titolare a un mese esatto dalla sua ultima apparizione (1-2 a Torino il 17 febbraio), il «frasquito» ha avuto la possibilità di giocare nel modulo che l'aveva consacrato dopo 105 giorni (1-2 a Bologna il 2 dicembre): trequartista alle spalle di German Denis nel 4-4-1-1 ormai da considerare il modulo «storico» di Stefano Colantuono.

Ma il risultato, purtroppo, è stato desolante. Maxi nei 66 minuti in cui è rimasto in campo non ha inciso in alcun modo sulla partita. La sua prova è scivolata via nell'anonimato. Messo da Colantuono a «galleggiare» tra la difesa a tre e i due centrocampisti centrali del Napoli, con il compito di farsi trovare lontano dagli avversari e quindi con la possibilità di «giocare» la palla, Moralez non ha regalato lampi. Mai.

Nonostante i 158 centimetri d'altezza («impossibile che regga in serie A», dicevano gli addetti ai lavori), Moralez era diventato un'arma in più per l'Atalanta. Nella prima stagione in Italia, nel campionato scorso, per lui 6 gol e 6 assist in 34 partite.

Ma questa stagione per ora non è andata come la precedente. Difficoltà a reggere sul piano fisico, più nessun lampo nelle giocate offensive, un contributo limitatissimo allo sviluppo della manovra. Ora a Maxi restano 9 giornate per cambiare il momento. E dal suo rendimento in questa fase di certo dipenderà anche il prossimo mercato nerazzurro.

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