Percassi apre la «casa nerazzurra»
I tifosi hanno subìto: ci opporremo

Adesso si può festeggiare la salvezza come si deve. È iniziata con l'inaugurazione dell'Atalanta store di Piazza Libertà la «Città Nerazzurra» che per un mese terrà viva l'attenzione dei tifosi atalantini con un mare, ovviamente nerazzurro, di appuntamenti.

Adesso si può festeggiare la salvezza come si deve. È iniziata con l'inaugurazione dell'Atalanta store di Piazza Libertà la «Città Nerazzurra» che per un mese terrà viva l'attenzione dei tifosi atalantini con un mare, ovviamente nerazzurro, di appuntamenti.

Non mancava nessuno dei protagonisti di questa Atalanta. C'erano i giocatori, Luca Cigarini, Cristian Raimondi, Daniele Capelli e il capitano Gianpaolo Bellini e la società, rappresentata dai pezzi forti, il patron nerazzurro Antonio Percassi e il dg Pierpaolo Marino. Tutti insieme, e non poteva mancare il figlio del presidente atalantino Stefano la mente organizzatrice della grande festa, hanno tagliato il nastro davanti a poco più di un centinaio di tifosi.

In attesa dei primi appuntamenti i tifosi nerazzurri si sono così potuti godere la nuova struttura, la Casa Nerazzurra, arredata proprio sullo stile di un'abitazione con la cucina e il frigorifero nerazzurro, la stanza da letto e il matrimoniale atalantino. Il presidente Percassi si è intrattenuto con i numerosi addetti ai lavori presenti e non poteva mancare un commento sui fatti di Atalanta-Juventus.

«Se possiamo opporci lo faremo perché i tifosi dell'Atalanta hanno solo subìto. Era successo l'anno scorso la stessa cosa e sono stati provocati dalla tifoseria avversaria. Tra il primo e il secondo tempo ho partecipato ad un riunione dove il responsabile ha dato un giudizio corretto, che la provocazione è partita dalla tifoseria juventina. Se possibile faremo ricorso perché non è giusto che paghiamo una cosa di cui non c'entriamo niente. Non so cosa sia successo fuori e quelle sono cose non da tifosi veri».

L'Atalanta ha potuto così festeggiare nonostante la sconfitta, la sospensione e lo spavento dei tifosi nello stadio. «Dopo la vittoria contro l'Inter abbiamo fatto un grande passo, è stato un campionato strano, difficile, siamo contenti e soddisfatti. Abbiamo perso troppe partite a blocchi, sarebbe meglio avere più continuità nei risultati. Cercheremo di pianificare al meglio il prossimo anno, tenendo presente che rimanere in A non è facile e dobbiamo consolidare la società rimanendo nella categoria. La tensione in queste giornate è stata tanta e il calendario non ci dava una mano: finita la partita del Palermo ci siamo rilassati ed è uscita la stanchezza. La partita più bella dell'anno? La rimonta di San Siro, questa squadra merita dal 7 all'8. Bonaventura? Siamo l'Atalanta, in certi casi dobbiamo sacrificare qualcosa perché dobbiamo avere i conti in ordine per dare continuità, basta vedere come lavorano le squadre tedesche, ma questo non vuol dire che dobbiamo indebolirci».

E Livaja? Beh, non poteva passare inosservato nonostante la Città Nerazzurra, la Juventus e la salvezza. A questo ha risposto il direttore Marino. «Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra le doti tecniche da affinare e l'educazione che è indispensabile nei comportamenti e nella professionalità del calcio. Sono arrabbiato, non deluso: ci dobbiamo lavorare, ci sarà lavoro per Colantuono e per me. Non abbiamo fatto nessuna riunione programmatica e non sappiamo cosa può succedere da qua a fine agosto. La sospensione dura fino a mercoledì con sanzione pecuniaria: dopo le scuse ci vogliono i comportamenti. Me lo metto io sotto tutela per l'anno prossimo».

Simone Masper

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