Amici Atalanta, che festa
Tanti ricordi e commozione

Ora che si chiama «Serata dei ricordi», oltre agli auguri di Natale c’è anche un po’ di commozione. Come quella che ha animato Marino Lazzarini nel momento in cui ricordava Ivan Ruggeri, da quest’anno celebrato con un premio a suo nome.

Ora che si chiama «Serata dei ricordi», oltre agli auguri di Natale c’è anche un po’ di commozione. Come quella che ha animato Marino Lazzarini nel momento in cui ricordava Ivan Ruggeri, da quest’anno celebrato con un premio a suo nome o quella che in generale provano un po’ tutti a ripensare a certi personaggi che hanno scritto la storia dell’Atalanta.

Il gala di fine anno del Club Amici ha riservato il solito boom di presenze, con il salone del Centro Congressi Giovanni XXIII riempito all’inverosimile. Pierluigi Pizzaballa si è preso la medaglia alla memoria di «Achille e Cesare Bortolotti», che era già andata a tre portieri storici (Ceresoli, Cometti e Casari) e che l’anno scorso era stata vinta da un suo compagno di squadra nella finale di Coppa Italia contro il Torino di cinquant’anni fa, Angelo Domenghini (il quale segnò i tre gol di quella partita, mentre Pizzaballa stava difendendo la porta).

Il «Remo Capelli» è andato al giornalista Matteo De Sanctis, il «Pino Pozzoni» al Club Van San Martino Pontida (che ha proposto anche il plastico di un nuovo stadio), il «Federico Pisani» a Daniele Baselli, eletto miglior giovane nel solco di una tradizione che ha visto premiati alcuni grandi giocatori del passato, e il «Piermario Morosini» a Emanuel Latte Lath, un ragazzo dei Giovanissimi nerazzurri.

Il premio Ruggeri, invece, ha visto come primo trionfatore Maxi Moralez, che si è classificato primo al termine di un conteggio approfondito che l’ha visto emergere come Mister Fair Play (30 penalità relative alla scorsa stagione, contro le 65 di Brivio e le 80 di Denis: il computo è relativo ai giocatori con almeno quindici presenze piene).

Il resto sono le parole di chi è intervenuto, tra ringraziamenti reciproci e auguri di rito. Lazzarini ha ricordato Ruggeri e ringraziato Percassi («Grazie a Ivan per quello che ha fatto per la sua Atalanta, grazie al presidente che contribuisce ad accrescere questa grande passione di tutti noi»), il quale a sua volta ha reso omaggio ai club: «Stanno facendo un lavoro straordinario: durante la Camminata mi sono stupito vedendo così tanti bambini e così tante famiglie, tutti a passeggiare nel nome di questi colori. Ma d’altronde si sa che i bergamaschi hanno l’Atalanta nel sangue: per questo, mi auguro di arrivare entro due anni ai cento club».

Marino (Pierpaolo) ha fatto i complimenti a Marino (Lazzarini) e ad «una squadra composta da uomini che danno sempre tutto, dal mister ai magazzinieri, e che negli ultimi anni è arrivata a fine stagione con la sigaretta in bocca nonostante penalizzazioni ingiuste per via della responsabilità oggettiva», l’assessore Minuti ha parlato di «una terra che nutre un amore istintivo per la sua squadra».

E il direttore de L’Eco di Bergamo Gandola ha rimarcato il legame con gli Amici: «Sono orgoglioso di ospitare la festa di questo Club: non dimentichiamo che l’idea della sua fondazione è di un grande direttore come Don Andrea Spada, che passeggiando sul Sentierone alla domenica si era reso conto di quale fosse l’unico argomento dei bergamaschi. La partita dell’Atalanta».

A proposito di partite, il questore Dino Finolli è intervenuto augurandosi «una collaborazione tra le istituzioni e i tifosi, rifiutando chi indossa i colori di una squadra, ma che in realtà non è per nulla interessato ad essa. Sarebbe bello che i club di tifosi veri diventassero anche duecento e ci aiutino a fare sì che si possa brindare e ridere insieme anche agli avversari». Visto il tema della serata, la speranza è che anche certe immagini di scontri allo stadio possano diventare solo (bruttissimi) ricordi.

Matteo Spini

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