Atalanta, i 3 punti a San Siro
hanno zittito scettici e critici

Una consistente maggioranza di scettici sul conto dei nerazzurri e del suo tecnico di colpo hanno mutato parere. È stato l’entusiasmante blitz della squadra a Milano (sponda rossonera) a farli passare dallo sconforto più evidente ottimismo.

Queste improvvise metamorfosi vanno, comunque, catalogate nel ricorrente slogan «il bello del calcio». Per la cronaca, negli oltre 500 messaggi inviati dagli sportivi, la domenica, a Bergamo Tv nel corso di «TuttoAtalanta diretta stadio» da una settimana all’altra, le critiche (con Colantuono preso soprattutto di mira) hanno lasciato il posto ai consensi. Per carità, nessuna sorpresa, così del resto gira puntualmente il mondo. Insomma, già ci si affretta a salire sul classico carro dei vincitori.

Difficile, dopo aver castigato, e per di più a casa propria, il titolato Milan trovare chi anche solamente sussurri la parola «retrocessione». Idem ritrovare quei tifosi che fino alla scorsa settimana chiedevano a viva voce l’esonero dell’allenatore. E mettiamo pure nel mazzo la richiesta di mettere Denis da parte perché ormai su di età e perciò logoro (il suo gol-vittoria al Milan non lo scorderemo o no?). E per finire i malumori, di tanto in tanto, anche per una condizione fisica giudicata non all’altezza, se non insufficiente.

Ma sono stati sufficienti i 90 minuti disputati alla Scala del calcio per ricordare il lusinghiero biglietto da visita di Colantuono in terra bergamasca; la bontà del parco giocatori messogli a disposizione in estate, compreso Pinilla, e la riconosciuta professionalità dei preparatori atletici. E il tormentone delle accuse a Colantuono per la mancanza di schemi tattici del collettivo? La risposta, pensiamo, l’abbia data (e con gli interessi) la squadra sempre contro il Milan. Rubiamo una frase che il direttore generale Pierpaolo Marino ama ripetere parlando sulle vicende dell’ Atalanta: «Il tempo è galantuomo». Con quel che ne consegue...

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