Bellini, addio da sogno al Comunale
Segna su rigore, è 1-1 contro l’Udinese

È stata davvero la giornata di Bellini: lo storico capitano, che è diventato l’atalantino con più presenze in serie A insieme ad Angeleri (281 partite), si è congedato dal Comunale segnando al 19’ pt su rigore il gol dell’1-1 contro l’Udinese, risultato che ha salvato aritmeticamente i friulani. Bellini è stato sostituito al 7’ st da Toloi e tutto lo stadio si è alzato in piedi per applaudire il terzino di Sarnico che ha trattenuto a stento le lacrime.

ATALANTA-UDINESE 1-1

RETI: 10’ pt Zapata, 19’ pt Bellini su rigore.

ATALANTA(4-2-3-1): Sportiello 6; Bellini 7 (7’ st Toloi 6), Masiello 6, Djimsiti 6, Brivio 6; Cigarini 6, De Roon 6 (41’ st Migliaccio sv); Kurtic 6, Diamanti 6, D’Alessandro 6 (31’ st Raimondi 6); Borriello 6. In panchina: Radunovic, Turrin, Cherubin, Dramè, Conti, Freuler, Gagliardini, Monachello, Gakpé. All. Reja.

UDINESE (3-5-2): Karnezis 6; Wague sv (19’ pt Heurtaux 6), Danilo 6, Domizzi 6; Widmer 6, Badu 6, Kuzmanovic 6 (43’ pt Lodi 6), Hallfredsson 6, Adnan 6; Zapata 7, Thereau 6. In panchina: Meret, Romo, Piris, Pasquale, Fernandes, Balic, Edenilson, Guilherme, Perica, Matos. All. De Canio.

Arbitro: Rizzoli di Bologna 6.

Bellini, che non segnava da quattro anni, ovvero da Napoli-Atalanta 1-3 dell’11 aprile 2012, ha trasformato con sicurezza il penalty, spiazzando Karnezis, portiere a sinistra e palla alla sua destra. È stata la sesta rete in serie A per il difensore 36enne. I tifosi della Nord avevano preparato una splendida coreografia per il capitano che ha giocato soltanto con l’Atalanta nei suoi 18 anni di professionismo cristallino e Bellini li ha ripagati addirittura con un gol: il terzino non è un rigorista ma Diamanti gli ha consegnato il pallone e lui, Gianpaolo, ha segnato come se fosse un bomber consumato. Una bella favola con un finale da sogno per un emblema di costanza a cui L’Atalanta e Bergamo dicono grazie. In attesa della seconda vita sportiva del capitano in un ruolo ancora da definire.

Per fortuna che c’è stata la bellissima festa per Bellini, commosso e quasi incredulo davanti al tributo di una Curva Nord tutta per lui, perché per il resto la partita non è stata granché, diciamo che si è giocato molto poco dopo una partenza scoppiettante. L’Udinese ha segnato al 10’ pt quando un traversone teso da sinistra di Domizzi è stato deviato in rete di testa da Zapata che ha anticipato Djmisiti. Il pareggio al 19’ pt e il rigore è stato decretato per un fallo di braccio di Danilo a duello con Borriello a centroarea. Dopo non è successo praticamente nulla. Da Modena è arrivata la notizia del 2-0 della Lazio sul Carpi (alle fine è stato 1-3), risultato che, combinato con l’1-1 di Bergamo, avrebbe regalato la salvezza ai friulani (+4 sul Carpi terzultimo a una giornata dalla conclusione). Così l’Udinese ha badato a controllare il risultato e l’Atalanta non ha forzato.

Nel primo tempo ci sono stati un’incursione sulla sinistra di D’Alessandro con un tiro di Cigarini murato da Kuzmanovic al 32’ pt e un tentativo di Zapata parato in due tempi da Sportiello che stava per essere beffato da Badu al 40’. Nella ripresa, taccuino ancor più vuoto, un’incornata imprecisa di Zapata al 20’ st su traversone da sinistra di Adnan, una conclusione alta di D’Alessandro al 23’ st e una bordata di Cigarini da fuori area deviata in corner da un difensore al 24’ st. I due attacchi hanno fatto il solletico alle difese avversarie e il match si è trascinato stancamente fino alla fine con Raimondi e Migliaccio che hanno sostituito D’Alessandro e de Roon, inneggiato dai tifosi che lo vorrebbero ancora in nerazzurro nel prossimo campionato. Udinese salva, Frosinone retrocesso e Palermo (0-0 a Firenze) con un punto in più del Carpi a 90’ dall’epilogo.

Non c’è stato neanche nessun esperimento o esordio, per quelli ci sarà eventualmente tempo nell’ultima giornata di campionato, domenica a Marassi contro il Genoa. Proprio per il tipo di partita che è stata abbiamo assegnato un 6 politico per tutti con un 7 per Bellini. Abbiamo dato 6 anche a Djimsiti che peraltro, come già a Napoli, è stato beffato dall’attaccante che controllava in un’azione cruciale: era successo due volte con Higuain, è successo con Zapata che non è un mostro come l’argentino, ma è comunque un attaccante temibile. Il centrale svizzero-albanese è dunque da rivedere. Bellini, invece, non è da rivedere. È da portare in trionfo.

Marco Sanfilippo

LE PREMESSE

È la giornata di Atalanta-Udinese, con i bergamaschi aritmeticamente salvi e i friulani che invece non possono commettere passi falsi (+3 su Carpi e Palermo terzultimi), ma è soprattutto la giornata in cui Gianpaolo Bellini disputa l’ultima partita casalinga della sua straordinaria carriera con i colori nerazzurri.

E tutto lo stadio Comunale è per Bellini, visibilmente emozionato e commosso prima del fischio d’inizio. In Curva Nord c’è la sua enorme maglia numero 6, un suo ritratto con Città Alta sullo sfondo, uno stemmone dell’Atalanta, e un grande striscione con scritto «Grazie Gianpaolo». Con la partita odierna sono 281 le presenze in serie A del terzino con la maglia atalantina, proprio come Angeleri, che deteneva il primato assoluto in solitario. I giocatori nerazzurri sono entrati in campo accompagnati dai figli e Bellini ha ringraziato il pubblico per l’affetto dimostratogli. Ogni spettatore ha un cartoncino con la maglia numero 6 del 36enne capitano.

Il terzino di Sarnico è titolare, e naturalmente capitano, nel 4-2-3-1 varato da mister Reja. Nonostante sia ormai un match ininfluente per i bergamaschi, il tecnico goriziano non fa esperimenti e punta su uno schieramento collaudato, nel quale è comunque confermato al centro della difesa Djimsiti, dopo l’esordio di Napoli, che ha come partner Masiello (Toloi in panchina), visto che a destra c’è Bellini e a sinistra Brivio. Centrocampo titolare con il duo de Roon-Cigarini e anche l’attacco è quello consolidato con Borriello unica punta, Diamanti alle sue spalle e Kurtic e D’Alessandro esterni (Gomez è squalificato, così come Paletta). Vedremo se nella ripresa ci sarà spazio per qualche esordio (Radumovic e Gagliardini). Da segnalare anche due striscioni in favore di de Roon (definito l’erede di Stromberg) e Gomez che i tifosi vorrebbero che il club non cedesse in estate. E ce n’è stato anche uno in favore di Reja.

L’Udinese è stata abbastanza rivoluzionata dopo il tremendo ko casalingo contro il Torino (1-5), il modulo è il 3-5-2 e in attacco c’è il tandem Zapata-Thereau con Di Natale, malinconicamente prossimo all’addio, nemmeno in panchina.

CRONACA IN PILLOLE

10’ pt GOL: cross di Domizzi da sinistra e Zapata infila Sportello nell’angolino alla destra del portiere con un imperioso colpo di testa a precedere Djimsiti.

18’ pt: Danilo tocca il pallone con il braccio per contrastare Borriello nel cuore dell’aerea e l’arbitro concede il rigore.

19’ pt GOOOOL: Diamanti dà il pallone a Bellini, incaricato dunque di calciare il rigore, e il capitano spiazza Karnezis con un tiro diretto sulla destra del portiere per l’apoteosi del pubblico nerazzurro.

7’ st: Reja chiama la sostituzione, Toloi per Bellini. Tutto lo stadio in piedi per applaudire il terzino di Sarnico. Lo saluta l’arbitro Rizzoli, lo abbracciano i compagni, lui trattiene le lacrime e sistema la fascia di capitano sul braccio di Cigarini, poi esce e si commuove.

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