Colantuono: tentiamo di vincere
per vivere quindici giorni sereni

«Contro il Bologna sarà la partita con il record di assenze per noi, ma - come ha sottolineato Sacchi qualche giorno fa - più che degli assenti mi preoccupa l’assenza dei presenti. Devo far sì in pratica che chi giocherà dia il massimo». Parole di Colantuono alla vigilia del match.

«Contro il Bologna sarà la partita con il record di assenze per noi, ma - come ha sottolineato Sacchi qualche giorno fa - più che degli assenti mi preoccupa l’assenza dei presenti. Devo far sì in pratica che chi giocherà dia il massimo».

Sono le parole di mister Colantuono alla vigilia del match casalingo di domenica 10 novembre contro il Bologna, una sfida che finalmente si giocherà alle 15 dopo una miriade di anticipi e posticipi.

La situazione, si sa, è pesante sul piano dei giocatori nerazzurri disponibili: ci sono Bellini, Bonaventura, Giorgi, Lucchini, Nica e Yepes infortunati e in più Denis e Carmona sono squalificati. Si va verso un 4-4-2 o un 4-4-1, ma il tecnico non si è sbilanciato su nulla dicendo soltanto che «Brienza è recuperato, ma non ha i 90 minuti sulle gambe».

Colantuono ha invece parlato del Bologna (anche i felsinei saranno comunque falcidiati) ricordando che «è una squadra in ripresa che tradizionalmente ci ha fatto sempre soffrire e dunque dovremo fare molta attenzione, anche perché è una nostra diretta concorrente nella lotta alla salvezza».

L’obiettivo è naturalmente vincere: «Sì, vogliamo provare a vincere perché ci regaleremmo 15 giorni di serenità e tranquillità (tra due domeniche c’è la sosta, ndr). Ci dispiace essere inciampati a Livorno, ma la classifica è ancora buona. Certo, con un pareggio sarebbe stata ancor più positiva. Della partita contro il Livorno dobbiamo capire quanto il nostro atteggiamento sia stato sbagliato e non prendercela con l’arbitro per le sue decisioni».

Infine, contro il Bologna sarà la 400ª partita da professionista di Colantuono che potrebbe vincere la sua 200ª partita: «Delle 400 partite non m’interessa granché, vincere invece sarebbe importante, ma più per la squadra che per me».

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