Ex atalantini in lizza per l’Italia
Sembra una saga, ora c’è Guidolin

L’azzurro della Nazionale italiana si fregia di un profilo nero da dieci anni a questa parte. È l’abito «nascosto» della panchina, quella nota di nerazzurro atalantino che ha sin qui distinto i commissari tecnici della squadra. E ora la saga potrebbe continuare con Guidolin.

L’azzurro della Nazionale italiana si fregia di un profilo nero da dieci anni a questa parte. È l’abito «nascosto» della panchina, quella nota di nerazzurro atalantino che ha sin qui distinto i commissari tecnici che tra alterne fortune hanno retto il timone della squadra. E che, se la nomina del nuovo ct prenderà una certa piega, potrebbe continuare a distinguere nei prossimi anni.

Tra i candidati c’è infatti Francesco Guidolin, già allenatore a Bergamo in serie A nel 1993, un’esperienza partita col turbo ma finita in fretta e senza panettone, per mancanza di risultati e per mancanza di sintonia tra il suo progetto calcistico e gli uomini che aveva a disposizione: in poche parole non ci fu la dovuta valutazione del potenziale atalantino di quel momento. Ma il tecnico trevigiano, che arrivava dalla serie C, doveva solo maturare esperienza perché il suo valore non era stato un abbaglio del presidente Antonio Percassi. Era reale e Guidolin lo ha dimostrato ampiamente nella sua brillante carriera, al momento approdata all’incarico di supervisore tecnico dell’Udinese e degli altri due club della famiglia Pozzo, Granada e Watford.

Al momento, perché se quel 30 per cento di probabilità che gli viene attribuito lievita e diventa certezza, altro che cantare Granada: il buon Francesco intona l’inno di Mameli. Ha appena smesso di farlo da ct Cesare Prandelli, con il mesto addio alla Nazionale dopo la sconfitta per mano dell’Uruguay. E quando parliamo dell’allenatore di Orzinuovi tiriamo in ballo un volto che ha fatto la storia dell’Atalanta (anche sei stagioni da giocatore, 1978/79 e 1985/90), soprattutto per gli scudetti vinti nel settore giovanile (Allievi 1991/92 e Primavera 1992/93), dove ha portato in bacheca anche una Coppa Carnevale (edizione 1993), il trofeo del prestigioso Torneo di Viareggio. Prandelli – che da tecnico del vivaio si era insediato nel 1990 – prese proprio il posto di Guidolin in prima squadra ma non riuscì a salvare l’Atalanta dalla retrocessione in serie B e dal ’94 al ’97 tornò alla Primavera per poi salutare in direzione Lecce. Quindi Verona, Venezia, Parma e Roma prima degli anni d’oro di Firenze (2005/10) dove si è guadagnato la fiducia della Federcalcio e la panchina della Nazionale, a partire dal 2010.

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