«Fiduciosi di giocare una grande partita»
Giocare a Liverpool enorme traguardo

Le dichiarazioni di mister Gasperini e di Gosens alla vigilia della gara di Champions contro il Liverpool.

«Sono fiducioso per una grande prestazione».Resettare lo schiaffo a cinque dita del 3 novembre a campi invertiti per provare a sorprende il Liverpool a casa sua, per continuare il percorso in Champions League difendendo il secondo posto nel Gruppo D, attualmente condiviso con l’Ajax a quota 4. E’ l’imperativo della vigilia per l’Atalanta e Gian Piero Gasperini: «Una partita di grande difficoltà contro una squadra che sta facendo cose straordinarie. Giocare a Liverpool, in questo stadio, in questo momento per noi è un enorme traguardo: credo ci siano i presupposti per una grande prestazione, siamo fiduciosi», la premessa del tecnico, giunto ad Anfield Road appena in tempo per la conferenza stampa da remoto dopo un martedì burrascoso.

Ai piedi dell’aereo, partito in ritardo di tre ore alle 17.30 da Orio al Serio, sono rimasti il lungodegente Caldara, Malinovskyi in isolamento per Covid contratto settimana scorsa nel ritiro dell’Ucraina a Lucerna, Depaoli (elongazione all’adduttore sinistro) e Pasalic (fastidio all’osso pubico).

Gasperini guarda a mercoledì sera, per evitare i 5 gol raccolti da Sportiello (ora è rientrato Gollini) nella sua porta al Gewiss Stadium all’andata, il 3 novembre: «Rispetto alla partita di Bergamo dovremo essere più bravi a evitare gli errori che hanno provocato i primi gol determinando alla fine un divario così ampio. Non dobbiamo regalare situazioni così evidenti: non abbiamo ancora smesso di cercare di imparare dalle esperienze che abbiamo superato».

Una necessità sottolineata anche da Robin Gosens, l’esterno sinistro appena uscito dal tunnel della lesione al polpaccio sinistro (soleo) che l’aveva tenuto fuori a campi invertiti: «E’ una delle sfide più belle che si possano affrontare come giocatore. Secondo me abbiamo imparato tanto dalla partita a casa nostra. L’abbiamo analizzata: giochiamo contro una delle squadre più forti del momento. All’andata la squadra era troppo lunga».

L’uomo in panchina non si sofferma sugli accorgimenti difensivi cui aveva fatto cenno nel dopopartita casalingo: «Io vedo la squadra nella sua globalità, se stiamo compatti e ordinati va bene. L’importante è non concedere spazi ad avversari veloci, tecnici e con una percentuale di errore molto bassa, altrimenti è difficile rimediare. Magari possiamo sfruttare meglio le palle inattive, uno dei nostri punti di forza in altri periodi».

Gosens ha già segnato contro l’altra squadra di Liverpool, l’Everton, a Goodison Park, il 23 novembre di 3 anni fa: il terzo dei suoi, 5-1 il finale, in Europa League. «Proverò a chiudere il cerchio. Sabato sono rientrato bene, senza alcun dolore, per tutta la partita. Il mio gol allo Spezia è stato annullato per pochi centimetri (fuorigioco di Zapata, ndr), ci ritenterò domani. C’è grande voglia di scendere in campo: per il nostro modo di giocare le fasce laterali sono decisive, peccato non potermi trovare di fronte Alexander-Arnold che è uno dei migliori».

La chiosa spetta all’allenatore: «Rispetto a quella partita il livello s’è alzato, l’importante è poter continuare a competervi. Di amarezze in questi anni ce ne sono state pochissime: non so se sia il momento più alto dell’Atalanta, mi auguro ce ne siano di più alti. Non abbiamo le risorse delle concorrenti più forti della Champions League: dobbiamo sbagliare il meno possibile, non vogliamo perdere posizioni nel ranking»

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