La domenica di Martina Caironi
«Per un giorno non vado di corsa»

«Se non riposi alla domenica, quando lo fai?». Martina Caironi va dritta all’obiettivo, come quando scatta verso un traguardo e spara subito una riflessione del tutto logica, ma non scontata. Nonostante la vita da studentessa-atleta, cerca di rinunciare alle proprie abitudini.

«Se non riposi alla domenica, quando lo fai?». Martina Caironi va dritta all’obiettivo, come quando scatta verso un traguardo e spara subito una riflessione del tutto logica, ma non più scontata. Nonostante la vita da studentessa-atleta la costringa spesso ai tour de force, lei, appena può, evita di rinunciare alle proprie abitudini: «La gente va sempre di corsa e anche io, negli ultimi anni, sono stata travolta da un crescendo di impegni: ma, recentemente, ho iniziato a dire no a molte cose, anche interessanti. Il tempo è tutto ciò che abbiamo: concederlo agli altri significa fare un regalo e, certe volte, è necessario farlo anche a noi stessi. Per questo, se non c’è di mezzo una gara, faccio di tutto per vivere la domenica come piace a me».

Ovvero dedicandosi al cento per cento a se stessa e ai propri cari: «La mia domenica classica è quella che ha caratterizzato quasi tutta la mia vita: una bella dormita fino a tardi, perché il sabato magari ho fatto le ore piccole, o semplicemente per ricaricarmi dopo le fatiche settimanali. E, al risveglio, fiutare il profumo che proviene dalla cucina, dove mamma ha già quasi finito di cucinare il pranzo. Quindi, una bella mangiata insieme a genitori, fratelli e spesso anche nonni e, nel pomeriggio, la possibilità di dedicarmi alle mie cose, come per esempio una bella camminata in montagna. Alla sera, possibilmente, cinema: amo i film d’autore, non i blockbuster e ciò che conta maggiormente è il regista. Ho un debole per Tarantino e i Coen, ma mi piace ampliare gli orizzonti e farmi una cultura a trecentosessanta gradi».

Tutto questo, ovviamente, quando l’atletica non ci si mette di mezzo: «Gli impegni non sono numerosi come quelli dei normodotati, ma ovviamente le gare sono sempre nei weekend: in quei casi, faccio gli straordinari, ma poi trasformo il mio lunedì in una sorta di domenica. Non lavorando, riesco a gestire i miei tempi e a concedermi sempre un po’ di tranquillità. Al di là degli impegni ufficiali, qualche volta mi capita pure di allenarmi al sabato oppure alla domenica mattina, ma è un sacrificio che va fatto».

Gli affetti e le passioni prima di ogni altra cosa: «È importante ritagliarsi dei momenti da trascorrere con la propria famiglia. O con gli amici: quando sono in viaggio, per esempio, sono loro la mia famiglia. Appena ho la possibilità, mi piace recarmi all’estero, vedere nuovi luoghi: è uno dei miei interessi, che per l’appunto non potrei mai abbandonare in nome dei tanti impegni».

Oggi, la medaglia d’oro di Londra fa la spola tra Milano, dove vive in settimana e studia Scienze della mediazione linguistica e culturale, e Bergamo, dove torna nei weekend, per lasciarsi andare alle sue ritualità, dopo che i giorni precedenti se ne sono andati tra una lezione universitaria, un allenamento e un intervento nelle scuole: «I ricordi più vivi della mia infanzia riguardano proprio le domeniche trascorse in famiglia: mi viene in mente il giorno in cui mi portarono al Curò. Per me fu una grande conquista: sentivo che ero cresciuta, perché, quando ero più piccola, i miei mi avevano sempre parlato di quel rifugio e lo vedevo come qualcosa di inarrivabile. Il giorno in cui papà mi disse “domenica andiamo al Curò”, mi sembrava di essere diventata grande all’improvviso».

Grande, nel frattempo, Martina lo è diventata davvero, nel senso che è cresciuta, ma senza cambiare di una virgola: «La dimostrazione è nel fatto che cerco di fare sempre le stesse cose che mi piacciono, anche se gli impegni sono aumentati. La domenica serve proprio a prendere del tempo per sé: è il giorno giusto per un po’ di sano ozio». Lei non è tipo da mode o da luoghi superaffollati: «I centri commerciali li evito: alla domenica c’è una grande confusione e non mi piace affatto. Preferisco di gran lunga stare a casa, anche se in fondo tutto è soggettivo e capisco che c’è chi abbia magari la necessità di fare la spesa nel weekend, perché ha lavorato durante tutta la settimana e non ha avuto il tempo di farlo».

Tempo che non avrebbe, o quasi, neanche Martina Caironi se, con grande saggezza, non avesse capito quanto esso sia importante. Le corse, in fondo, si possono sempre fare su una pista d’atletica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA