Yepes e il futuro nell’Atalanta:
«Ne parleremo, ora voglio un gol»

«Una cosa la posso dire: Valentino non ha ancora avuto il suo gol. E mi torna sempre in mente l’occasione che non ho sfruttato contro l’Inter, nel finale. Sarebbe stato 2-1». Il miglior difensore nerazzurro del momento, Yepes, ha un rimpianto.

«Una cosa la posso dire: Valentino non ha ancora avuto il suo gol. E mi torna sempre in mente l’occasione che non ho sfruttato contro l’Inter, nel finale. Sarebbe stato 2-1». Il miglior difensore nerazzurro del momento ha un rimpianto marcatamente offensivo: da quando è in Italia, Mario Yepes segna un gol ogni due stagioni. Gli restano 11 partite per tenere il passo,e regalare a Valentino (nato l’anno scorso) il primo gol.

SuperMario ha tatuato sul braccio il nome di tutti, e se li coccola con gli occhi mentre racconta quell’occasione non sfruttata contro l’Inter. «Ricordo bene - racconta Yepes -, angolo da destra, la palla mi arriva a terra a due passi dalla porta, calcio subito ma Carrizo respinge di piede. Mancavano pochi minuti alla fine (38’, ndr), poi non è più successo niente…».

Dopo i Mondiali con la Colombia continuerà a giocare?

«Ho 38 anni e so che non posso fare programmi di lungo periodo. Ma non ho ancora pensato di lasciare il calcio».

E se l’Atalanta le proponesse un altro anno di contratto?

«Proprio perché ho 38 anni, non posso pensare tanto avanti. Del futuro avremo modo di parlare con la società. C’è tempo. Ora però la mia testa è sul campionato da chiudere nel miglior modo possibile e poi sui Mondiali».

Livaja potrebbe essere suo figlio. Anzi, a inizio stagione si diceva che fosse suo l’incarico di farne un uomo, oltre che un calciatore.

«Marko non è un cattivo ragazzo. E quando vedi gli allenamenti ti piacerebbe tanto poi vederlo così anche la domenica. Aiuterebbe la squadra e aiuterebbe se stesso».

Tra dieci giorni le ricapita l’Inter, poi a Bergamo arriverà anche il Milan... Un’altra vittoria di prestigio?

«La prossima vorrei festeggiarla contro la Sampdoria. Perché è la prima partita da giocare, ed è difficile. La Samp da quanto c’è Mihajlovic ha cambiato la sua classifica e anche il livello di rendimento. Oggi la Doria gioca bene, è un’avversaria da prendere con le pinze.

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