Porta Nuova ieri e oggi, la storia passa tra i Propilei

Storylab Una foto suggestiva del centro di Bergamo ci porta indietro nel tempo e ci fa ricordare come era la nostra città oltre un secolo fa.

Bellissima e inconfondibile. La città di Bergamo, il suo cuore antico tra alto e basso, in uno scatto di oltre un secolo fa tratto dall’archivio dello studio fotografico Wells e online su Storylab.it . La foto non riporta la data, ma osservando il tram al centro della foto si nota un dettaglio utile a individuare l’epoca: la vettura è elettrica e questo tipo di trazione per i tram cittadini fu adottata dal 1898 a partire proprio da questa lina, la numero 1, che collegava la stazione ferroviaria alla funicolare (già elettrica dal 1892).

La vecchia Fiera

Non erano statti ancora demoliti, lungo il Sentierone, gli edifici della vecchia Fiera, visibili sulla destra. La vecchia Fiera era una struttura in muratura che ospitava ben 500 botteghe e per circa 200 anni fu un punto di riferimento per gli scambi commerciali, oltre che luogo di aggregazione importante per la città. Nell’Ottocento i commerci si spostarono altrove e iniziò il declino di questi spazi che diventarono perlopiù magazzini e depositi, che di sera si prestavano anche al malaffare. Così, all’inizio del Novecento, il Comune di decise di rinnovare completamente l’area.

Sulla destra, lungo il Sentierone, si vedono gli edifici della vecchia Fiera che per circa 200 anni è stato il punto di riferimento degli scambi commerciali

Ci fu un primo concorso pubblico in cui furono bocciati tutti i progetti perché le nuove costruzioni proposte ostacolavano la vista di Città Alta , mentre il secondo fu vinto dall’architetto Marcello Piacentini (che aveva partecipato anche al bando precedente). Iniziarono le demolizioni e, nel 1914, venne costruita la sede della Banca d’Italia. Arrivarono poi, dal 1922 al 1927, il Credito Italiano, la Torre dei Caduti, la Camera di Commercio, il blocco di edifici sul Sentierone, la Banca Bergamasca e il palazzo di Giustizia. Nacque così il nuovo centro di Bergamo, come lo conosciamo oggi.

I Propilei di Porta Nuova

A sinistra si vede uno dei Propilei, realizzati nel 1837 come simbolo dell’ingresso alla città bassa che sotto la dominazione austriaca era diventata il centro degli affari. I Propilei, un tempo chiamati la «Barriera delle Grazie», sono una porta neoclassica che l’ingegnere Giuseppe Cusi progettò nel 1828, ispirandosi alle porte urbane di Parigi, Vienna e Milano. Rappresentavano l’avamposto del nuovo ordine urbano, definito con la costruzione del grande asse viario della strada Ferdinandea, oggi viale Vittorio Emanuele. Porta Nuova fu aperta nel 1837 e inaugurata ufficialmente nel 1838, in occasione della visita di Ferdinando I d’Austria (dal quale prese il nome la strada Ferdinandea).

Porta Nuova fu aperta nel 1837 e inaugurata ufficialmente nel 1838, in occasione della visita di Ferdinando I d’Austria

La Torre dei Caduti non c’era ancora

Sullo sfondo, l’inconfondibile skyline di Città Alta, e un’«assenza» importante... cosa manca? La Torre dei Caduti: realizzata nel 1924 sempre nell’ambito progetto di riqualificazione del’architetto Piacentini iniziato nel 1914 con la costruzione della Banca d’Italia. La Torre dei Caduti fu costruita a partire dal 1922 e con arenaria di Bagnatica in conci a crespone. Nel 1924 arrivarono nel centro di Bergamo bassa anche il Credito Italiano, opera sempre di Piacentini; e la Camera di commercio, opera dell’ingegnere Luigi Angelini, altra figura di spicco nella riqualificazione urbanistica di Bergamo (è noto in particolare per il piano di recupero di Città Alta).

Ecco il confronto tra ieri e oggi con lo scatto del nostro Yuri Colleoni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA