Appalti 'su misura' nei rifiuti, 19 indagati da GdF Lucca (2)

(ANSA) - LUCCA, 14 NOV - L'inchiesta verte su appalti banditi per il nolo di mezzi speciali da parte di società ambientali partecipate attive in comuni della Versilia. Altri riscontri hanno inoltre portato le Fiamme gialle di Lucca a indagare circostanze analoghe, sempre nel settore dei rifiuti, nelle aree di Massa Carrara, Reggio Emilia e Pavia. La procura di Lucca ha notificato la conclusione delle indagini a 13 indagati mentre per gli altri sei sono state interessate le autorità giudiziarie dei rispettivi territori.

Gli indagati, a vario titolo, sono amministratori e dirigenti delle società, sia di quella che si aggiudicava gli appalti, che risulta una srl con sede a Grosseto, sia delle altre che noleggiavano i mezzi per la pulizia delle strade o la raccolta dei rifiuti. Indagati anche il procacciatore di affari - che avrebbe procurato in Olanda i mezzi per lo spazzamento e la raccolta dei rifiuti per la stessa ditta che 'vinceva' sempre -, sia un familiare dello stesso procacciatore, risulta il padre il quale lavora in una delle due partecipate ambientali attive in Versilia mentre nell'altra ci aveva lavorato in precedenza.

Le indagini sono state fatte anche con intercettazioni telefoniche e ambientali ma anche con perquisizioni da cui risulta che la srl di Grosseto, una ditta a capitale privato, era il fornitore prescelto e veniva informato prima della pubblicazione del bando, in modo da acquisire, con calma e tempo, mezzi e attrezzature richieste. I ristretti tempi di consegna e le severe penali servivano, poi, a scoraggiare i partecipanti; nessuno avrebbe rischiato sapendo che i termini stabiliti non consentivano di reperire ed allestire i mezzi richiesti. I bandi erano talmente rigidi da prevedere penali con possibilità di recesso per la società pubblica senza dare indennizzi. Un metodo, spiega la Gdf di Lucca, tale da scoraggiare la concorrenza. In un caso, per un elevato numero di mezzi richiesti (30 autocarri) con allestimenti specifici, dalle indagini è emersa l'evidenza per cui neppure in un anno sarebbe stato possibile allestire tale fornitura mentre invece il bando stabiliva appena 60 giorni per la consegna. In un altro caso è emerso che gli indagati per escludere altri concorrenti avevano concordato un punteggio aggiuntivo qualora i mezzi fossero stati consegnati in anticipo rispetto ai già ridotti tempi previsti dal bando di gara. (ANSA).

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