Furti di notte nelle scuole e negli ospedali
Individuata la banda di ladri a Treviglio

Tre soggetti, nati e residenti a Parma, che avevano un trapano, cacciaviti, pinze e guanti. Ritrovati anche nove computer. I furti a Natale.

La Polizia di Stato di Treviglio, nell’ambito dell’attività diretta a prevenire i furti nelle abitazioni, nelle scuole e negli ospedali, ha intensificato i controlli. In particolare il personale del Commissariato di Pubblica sicurezza diretto da Angelo Lino Murtas, sta svolgendo le indagini al fine di identificare la banda responsabile di particolari furti alle macchinette distributrici contenenti denaro, tra cui quelle negli ospedali di Treviglio e di Romano di Lombardia, dove nottetempo alcuni giorni prima di Natale erano state saccheggiate le macchine bancomat in cui viene inserito il denaro contante per pagare i ticket sanitari, asportando tutto il contante.

La notte tra Natale e Santo Stefano anche in via Colleoni presso l’Istituto Tomaso Grossi, una banda di incappucciati erano entrati all’interno, saccheggiando anche qui le macchinette distributrici e asportando tutto il denaro contante, nonché dei computer. Una serie di appostamenti successivi ha permesso però di individuare due persone sospette e successivamente una terza. Le stesse non riuscivano a giustificare la loro presenza a Treviglio essendo nati e residenti a Parma.

Le immediate perquisizioni disposte permettevano di rinvenire un trapano, cacciaviti e pinze, guanti usati solitamente per i furti, nove computer portatili e alcune centinaia di euro di monete e una vaschetta di una macchinetta distributrice. Le indagini permettevano di stabilire che i computer erano stati asportati da una scuola di Lodi Vecchio, un istituto scolastico di Trescore Cremasco e dall’Istituto Tommaso Grossi di Treviglio, luoghi dove erano state anche saccheggiate le macchinette distributrici.

Le persone sono state quindi trattenute al Commissariato di Polizia di stato per essere fotosegnalate. Successivamente venivano denunciate all’Autorità giudiziaria per i furti in questione, mentre i computer e il denaro veniva restituito alle rispettive scuole. Sono in corso ulteriori indagini per identificare gli altri due componenti della banda che agiva con il cappuccio calato in testa, e i collegamenti con gli altri luoghi della zona dove venivano svuotate le macchinette distributrici, o le scuole dove veniva sottratti i computer portatili.

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