Sequestrate 27 tonnellate di rifiuti illegali
Pagazzano, denunciato trasportatore

I rifiuti arrivavano dall’Emilia-Romagna e sono stati scoperti in un tir che stava facendo manovra a Pagazzano: 27 tonnellate di materiale vario, trasportato illegalmente.

Ben 27 tonnellate di rifiuti illegali di vario genere. È questa la quantità di rifiuti sequestrata dai militari del Comando provinciale di Bergamo: l’operazione è scattata quando i finanzieri della Compagnia di Treviglio, nel Comune di Pagazzano, hanno notato il conducente di un tir compiere alcune manovre sospette, probabilmente allarmato alla vista della pattuglia.

I militari hanno quindi deciso di seguire l’autoarticolato e, percorsi alcuni chilometri, di intimargli l’alt al fine di procedere al controllo. Dopo aver identificato il conducente, un cinquantenne originario di Treviglio, i finanzieri hanno quindi ispezionato l’interno dell’autotreno rinvenendo, per tutta la capacità di carico del rimorchio, rifiuti eterogenei maleodoranti, miscelati tra loro, costituiti da plastica, gomma, legno, cartongesso, ferro e altro materiale, pressati in balle trattenute da filo metallico, per un peso complessivo di circa 27 tonnellate.

Considerato che la quantità e la tipologia della merce trasportata non coincideva con quanto indicato nei formulari esibiti, ed essendo il relativo trasporto soggetto a particolare disciplina, i militari decidevano di procedere a più approfonditi accertamenti.

Dall’interrogazione delle banche dati in uso, i finanzieri hanno appurato che l’impresa per conto della quale veniva effettuato il trasporto, un’azienda con sede in Pagazzano, non risultava titolare dell’iscrizione all’albo Gestori ambientali della Camera di commercio, requisito necessario per poter effettuare il trasporto di rifiuti. Il conducente, nonché socio dell’impresa, è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica di Bergamo per attività di gestione di rifiuti non autorizzata. L’automezzo e i rifiuti, in base ai documenti caricati in Emilia-Romagna e destinati alla Lombardia, sono stati sottoposti a sequestro, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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