Trevigliese morto in Uganda
«Voleva tornare a casa in Italia»

L’aveva confidato agli amici più cari: entro la fine di quest’anno avrebbe voluto tornare a Treviglio per far crescere e studiare i suoi tre figli.

Questa l’intenzione di Francesco Frigerio, l’ingegnere trevigliese di 37 anni morto mercoledì in Uganda, in un incidente. Il bergamasco viveva e lavorava stabilmente nel Paese africano dal 2008 insieme alla moglie Sara. Da allora, dal loro matrimonio, sono nati i figli Luigi, di 9 anni, Lucia di 4 e Giuseppe di un anno. Per loro, secondo il padre, era venuto il momento di fare ritorno a Treviglio: «Me l’ha detto quest’estate quando l’ho visto per l’ultima volta - racconta un suo amico di infanzia, cresciuto insieme a lui nella zona residenziale Cascinone -. Era tornato in Italia per trascorrere dei giorni di vacanza in montagna e mi ha confessato che la sua esperienza in Africa si stava ormai per chiudere. Gli dispiaceva molto, ma aveva preso questa decisione».

Al Cascinone il trentasettenne era cresciuto insieme al fratello, le sue sorelle seguiti dal padre Gianni e dalla madre Enrica, due professori molto noti e stimati in città. Quest’ultimi sono partiti per l’Uganda.

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