Alla polizia locale bastone distanziatore
ma niente taser: «Mancano linee guida»

La nuova dotazione agli agenti sarà proposta dal centrosinistra lunedì in Consiglio. Gandi: «Strumenti di difesa, non manganelli. Le pistole elettriche? Altre città hanno detto no».

Non è un manganello perché «ha una funzione esclusivamente difensiva e non offensiva» rimarca il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi. Il termine corretto è «bastone distanziatore» e l’intenzione della maggioranza di Palafrizzoni è metterlo a disposizione degli agenti della polizia locale entro qualche mese. «C’è già stata un’interlocuzione informale con la Prefettura – accenna Gandi – non ci sono opposizioni manifeste. Ci attiveremo con tutti gli step tecnici perché questa iniziativa sia portata a casa nel pieno rispetto della legge».

Il bastone distanziatore

La proposta arriva direttamente dal Partito democratico, che lunedì in Consiglio comunale presenterà un ordine del giorno sul tema già firmato dai gruppi Patto per Bergamo e Ambiente partecipazione futuro (ufficiosamente condiviso anche con la lista Gori). Sarà il primo passo: «Crediamo sia utile per i nostri agenti – spiega il capogruppo del Pd in Consiglio Massimiliano Serra –. Penso alle attività antidroga, avere un bastone distanziatore evita di fare un intervento a mani nude». Attualmente infatti, l’unico strumento in dotazione ai vigili è la pistola. L’ordine del giorno chiede un altro impegno alla Giunta e cioè, contrariamente a quanto chiesto dalla Lega qualche mese fa, di non adottare il taser (pistola ad impulsi elettrici), «abbiamo notevoli perplessità politiche ma anche scientifiche e giuridiche» spiega il consigliere Serra. Che cita studi scientifici per dimostrare che gli agenti dotati di questo strumento «sono maggiormente esposti ad attacchi, è stato provato a Londra e in uno studio dell’Università di Cambridge – esemplifica il consigliere –. Gli impulsi elettrici del taser portano conseguenze neurologiche e cardiologiche. Inoltre, quando una persona viene colpita sviene e cadendo c’è il rischio che sbatta la testa con conseguenze rilevanti. Lo stesso codice penale tutela l’agente di polizia che utilizza un’arma da fuoco, mentre non dice nulla sul taser».

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