Amministrazione provinciale a rischio
blocco: in 10 anni addetti dimezzati

Dai 724 dipendenti del 2010 ai 357 attuali: «Più vincoli per le assunzioni rispetto ai Comuni».

Ventotto milioni da investire sull’edilizia scolastica nel prossimo triennio. Quattordici, da qui al 2023, per i ponti. Un piano delle opere pubbliche che per il 2022 sfiora i 25 milioni di euro. E in prospettiva (anzi, sull’uscio) il Pnrr, su cui la Provincia punta sia a essere protagonista, sia ad avere un ruolo di coordinamento dei Comuni.

Il tutto però con un tallone d’Achille dolentissimo, ovvero una struttura che rischia di essere inadeguata nei numeri. In questi anni il personale di Via Tasso si è praticamente dimezzato. I 724 dipendenti del 2010, infatti, al 31 dicembre scorso erano diventati 357.

Un calo che era in parte iniziato già prima della riforma Delrio, ma che con essa è diventato una vera «tagliola»: la norma ha previsto infatti il dimezzamento della spesa di personale, fissando rigidi paletti. Scelta che ha colpito soprattutto quelle Province, tra cui la nostra, che già prima non avevano strutture smisurate. La riduzione della spesa era legata al trasferimento di funzioni ad altri enti, ma nel caso della Lombardia, l’accordo con Regione è stato che queste rimanessero comunque in parte in capo alle Province, con trasferimento di appositi fondi.

E adesso che, superati gli anni di casse praticamente vuote, Via Tasso ricomincia ad avere risorse importanti da investire sul territorio, quella struttura ridotta all’osso rischia di diventare un ostacolo enorme. Il problema è evidenziato anche nel Dup, il documento di programmazione 2022-2024 che arriverà a breve in Consiglio provinciale: «È indispensabile – vi si legge – un piano straordinario di assunzione di personale tecnico e amministrativo che necessita di un quadro normativo e finanziario ad hoc, senza il quale anche l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza è a rischio».

Le ricadute sono molto concrete già oggi: nelle scorse settimane il presidente facente funzioni della Provincia, Pasquale Gandolfi, aveva evidenziato come, per esempio, il settore Ambiente si trovi di fatto con personale dimezzato, ma a gestire le stesse pratiche (quando non di più), col rischio di lunghissime attese per chi – soprattutto le imprese – aspetta le autorizzazioni ambientali. Mentre su viabilità ed edilizia scolastica l’immaginabile sbocco è doversi rivolgere sempre più a professionisti esterni, con aggravio dei costi.

Per questo la richiesta al governo, sostenuta dall’Unione delle Province anche con proposte di emendamenti alla legge di bilancio, è la possibilità di assumere personale specializzato, in particolare sul lato tecnico. Se infatti il governo ha già annunciato l’assunzione, per gli enti locali, di mille figure per cinque anni per fronteggiare la sfida del Pnrr, Gandolfi evidenzia che «per la nostra Provincia si tratterà probabilmente di poche unità. Chiediamo qualcosa di più strutturato: per i Comuni la possibilità di assumere è stata sbloccata, per le Province restano ancora molti vincoli. Pare che sia in discussione una modifica normativa a breve: ce lo auguriamo».

Intanto sviluppi importanti sono in vista per il settore Lavoro e dei Centri per l’impiego, che vedranno nei prossimi mesi ben 132 nuovi addetti, nell’ambito del piano di potenziamento deciso a livello nazionale.

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