Anche il prezzo del bitume è alle stelle. «A rischio le asfaltature in provincia»

I rincari Con i costi aumentati del 40%, le imprese annunciano il «rischio paralisi». Gandolfi: «Senza nuove risorse dovremo ridurre le opere».

Alcuni impianti di produzione dell’asfalto hanno già chiuso. Produrlo costa troppo con il prezzo del gas che alimenta il ciclo produttivo schizzato alle stelle. E le imprese edili del territorio, in vista della stagione delle asfaltature, annunciano «il rischio paralisi». Un numero su tutti: il bitume, prodotto di derivazione petrolifera, è aumentato del 40%. Una situazione nota agli amministratori locali, con i ribassi delle gare che già si sono ridotti al lumicino, e «senza le economie di gara – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla -, non avremo margini per migliorie di progetto o per coprire le spese impreviste».

«Il bitume, prodotto di derivazione petrolifera, è aumentato del 40%»

Ma il rischio è che si debba scegliere a quali opere rinunciare, nella lunga lista dei lavori stradali. Sta già facendo i conti il presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi: «Bisogna capire se confermare le scelte effettuate le scorso anno, se non arriveranno risorse governative a copertura degli aumenti, dovremo ridurre le opere». E in questo senso Ance Bergamo si è mossa da tempo. Nei giorni scorsi, ha inviato una lettera a Regione Lombardia, perché si faccia promotrice presso il Governo portando le istanze delle imprese.

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