Atalanta, niente smobilitazione, gli acquisti sono all’altezza dei partenti

Nell’era in cui il concetto di fedeltà alla maglia non esiste più i nerazzurri stanno affrontando un mercato estivo difficile, ma non si tratta di smobilitazione.

Il concetto di fedeltà alla maglia non esiste più da tempo e chi indossa la casacca nerazzurra non fa eccezione. Per la cronaca, l’ultimo atalantino che è cresciuto nel vivaio di Zingonia e poi ininterrottamente ha indossato la casacca nerazzurra fino alla fine della carriera è stato Gianpaolo Bellini che tra l’altro è tuttora nell’organico del club di Percassi nel ruolo di vice allenatore della Primavera.

Una premessa che serve per comprendere razionalmente gli addii di Gollini, di Romeo e di Zapata che potrebbe accasarsi con i campioni d’Italia dell’Inter. È normale che la tifoseria non esulti all’idea di partenze di questa caratura, ma non esiste nemmeno che un dipendente di qualsiasi altro settore di fronte, rifiuti proposte economiche così allettanti.

È il caso di Gollini e Romero (ed eventualmente di Zapata), che si vedono d’un colpo triplicare gli ingaggi. In altre parole è risultato pressoché impossibile per i Percassi trattenere portiere e difensore centrale, la cui vendita porta milioni nelle casse della società. In ogni caso è vero che si rinuncia a pedine importanti, ma è altrettanto vero che bisogna giudicarle anche alla luce degli acquisti.

Al posto di Gollini è arrivato Musso (portiere della nazionale argentina) e al posto di Romero lo juventino Demiral, a sua volta nazionale turco. Se dovesse partire anche Zapata, voci di mercato confermano che la società orobica abbia trattative in corso in fase avanzata per assicurarsi Abbraham del Chelsea oppure dell’azzurro Belotti. Perchè allora parlare di smobilitazione (magari pure oggettiva) se ci si deve ritenere soddisfatti per i nuovi acquisti arrivati alle «dipendenze» del Gasp?

© RIPRODUZIONE RISERVATA