Autonomia, Rossi alla Lega:
«Io voto sì, ma in autunno»

«Ribadisco che, se proprio ci sarà il referendum regionale, io voterò sì: non lascio alla Lega le ragioni dell’autonomia». Il presidente della Provincia Matteo Rossi torna su un tema molto discusso dei mesi scorsi.

L’insolito asse sull’autonomia tra Maroni (lumbard) e sindaci e presidenti di Provincia democratici rischia il binario morto. Recentemente il governatore ha infatti annunciato di voler proseguire con la linea leghista del referendum (che vorrebbe contestualmente con le amministrative di giugno o, se non sarà possibile, il 29 maggio) e non, come gli chiedeva il Pd, di intavolare prima una trattativa con il governo per puntare allo stesso risultato.

Ora, un tentativo di riaprire il dialogo lo mette in campo Rossi. Che non nega il suo «sì» sulla scheda referendaria («se proprio il voto ci deve essere»), ma rilancia, proponendo a Maroni di votare in autunno, in concomitanza con il referendum sulle riforme costituzionali del governo. «Quello che per me è centrale, in un approccio istituzionale - dice Rossi - è portare avanti una stagione di riforme. Per questo propongo a Maroni: accorpiamo i due voti, quello costituzionale, che per me è il più importante e su cui sono pronto anche a promuovere comitati per il sì, e quello sull’autonomia. Se Maroni accettasse, dimostrerebbe che la consultazione non è una mossa elettorale».

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