Aziende e lavoratori, cosa sapere
Le dieci buone pratiche da seguire

Un documento con 10 buone pratiche, condivise da Ats, associazioni datoriali, sindacati, saranno ampiamente diffuse utilizzando ogni canale disponibile per una migliore e puntuale informazione di aziende e lavoratori in merito al coronavirus.

Il territorio di Bergamo sta affrontando una situazione di forte criticità a causa della diffusione, anche nella nostra provincia, del Covid-19: le amministrazioni locali, il mondo della sanità, le istituzioni e le parti sociali sono impegnate in un significativo sforzo per la gestione di questa difficile situazione.

L’ultima prova in ordine di tempo di questa forte coesione nella Bergamasca sono «un volantino riassuntivo con le principali regole da seguire e un documento con 10 buone pratiche, condivise da Ats, associazioni datoriali, sindacati, che verranno ampiamente diffuse utilizzando ogni canale disponibile per una migliore e puntuale informazione di aziende e lavoratori con contenuti specifici ad essi dedicati» spiega il direttore generale dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo Massimo Giupponi.

«È positivo che in questa particolare situazione di emergenza tutte le istituzioni e le associazioni di rappresentanza condividano posizioni e comportamenti coordinati con le autorità preposte, la priorità deve essere la tutela della salute delle persone e per tutelare la salute di lavoratori e lavoratrici bisogna evitare sottovalutazioni o eccessi nei comportamenti. È un dovere di tutti contribuire a ridurre il problema sanitario prima possibile e far ripartire il sistema economico onde evitare una grave crisi anche di natura economica» hanno commentato Giovanni Peracchi (Cgil), Francesco Corna (Cisl) e Angelo Nozza (Uil).

«L’impegno di tutti – sottolinea il direttore generale di Confindustria Bergamo Paolo Piantoni - va nella direzione di rafforzare ulteriormente la collaborazione e di realizzare una stretta sinergia a supporto del sistema delle imprese, dei lavoratori, dei cittadini per operare in modo il più possibile efficace, coordinando le competenze e le risorse disponibili».

«Fondamentale - sottolinea il direttore di Confimi Apindustria Bergamo e coordinatore di Imprese & Territorio Edoardo Ranzini - è agire in sinergia, monitorare costantemente l’evoluzione della situazione, procedendo con modalità che permettano la continuità produttiva e una adeguata generazione di servizi, consentendo a imprese e lavoratori di operare in sicurezza».

10 BUONE PRATICHE PER IL TERRITORIO PER L’EMERGENZA SANITARIA

Tali buone pratiche sono state individuate anche grazie all’importante contributo fornito da un apposito gruppo di lavoro.

1. INCONTRI COLLETTIVI E ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: È opportuno evitare situazioni di affollamento di ogni genere negli ambienti di lavoro, sia con riguardo a personale dipendente che al personale esterno. Qualora fosse indispensabile l’effettuazione di incontri collettivi, compatibili con la decretazione d’urgenza, gli stessi dovranno tenersi rispettando il decalogo del Ministero della Salute. Tali indicazioni dovranno essere applicate anche nella gestione degli accessi ai luoghi produttivi (inizio fine turno) o nelle occasioni di aggregazione (es. pause).

2. MENSA/REFETTORI/SPAZI PER PAUSE: Per quanto concerne l’utilizzo dei servizi mensa e degli altri spazi comuni previsti per attività non lavorativa, è opportuno evitare l’affollamento attraverso un’idonea organizzazione dei turni e una diversa ripartizione/assegnazione degli spazi e seguire il decalogo del Ministero della Salute. Con riguardo in particolare alla consumazione dei pasti, è opportuno incentivare l’uso di stoviglie e posateria monouso, privilegiando anche la distribuzione del cibo da parte dell’operatore addetto al servizio e/o di porzioni pre-confezionate.

3. INFORMATIVA: È opportuno distribuire con le modalità più efficaci i pieghevoli ministeriali ed esibire i relativi poster nelle zone di transito dei lavoratori. E’ opportuno identificare una persona preposta a fornire ogni opportuno chiarimento in merito ai contenuti diffusi. Per ogni informazione di carattere scientifico-sanitario è opportuna la collaborazione con il medico competente.

4. IGIENE DELLE MANI: Nei servizi igienici è opportuno esporre la segnaletica prevista dall’OMS e dal Ministero della Salute in merito alla corretta pulizia delle mani. Mettere a disposizione opportuni dispenser di soluzioni idroalcoliche nei punti di accesso/uscita/passaggio o in situazioni ove siano carenti servizi igienici per il lavaggio/disinfezione mani, fornendo adeguate istruzioni.

5. AMBIENTI DI LAVORO: Valutare all’occorrenza l’integrazione delle ordinarie modalità di pulizia degli ambienti di lavoro, con cicli di pulizia straordinaria, ispirandosi alle modalità suggerite dalla Circolare del Ministero della Salute. Vanno pulite con particolare attenzione tutte le superfici più frequentemente a contatto con le mani (es. porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari, corrimano, touch screen, mouse e tastiera). Allo scopo è opportuno istruire i lavoratori circa la necessità di lasciare le postazioni di lavoro per quanto possibile sgombre, al termine della prestazione lavorativa. Ricorrere all’occorrenza a specifici protocolli da allegare ai contratti d’appalto, in caso di pulizie gestite da società terze.

6. SMART WORKING/TELELAVORO DOMICILIARE: Ricorrere all’occorrenza all’esternalizzazione della prestazione lavorativa con le modalità oggetto di decretazione d’urgenza o comunque consentite dalla normativa di riferimento.

7. ACCESSO PRESSO CLIENTI/FORNITORI E VICEVERSA: Individuare procedure di ingresso, transito e uscita, mediante percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza nei reparti/uffici coinvolti.

8. TRASFERTE: In caso di trasferte privilegiare l’utilizzo della flotta aziendale, da sottoporre ad adeguate procedure di pulizia e sanificazione. Il ricorso ai mezzi pubblici, per quanto possibile, dovrà essere ridotto.

9. CONTROLLO MEDICO: È buona norma sollecitare i lavoratori, considerata la situazione di emergenza, in presenza di qualsiasi situazione di malessere, a contattare immediatamente il proprio medico di famiglia per una opportuna anamnesi, specie in presenza di stati febbrili. Suggerire i numeri verdi regionali e nazionali e in caso di emergenza il 112.

10. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE: L’adozione e la scelta di dispositivi per la tutela da contagio da coronavirus dovrà essere presa in considerazione ed attuata dopo parere del sistema prevenzionistico aziendale (Medico competente, RSPP, RLS).

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