Banda larga, attesi 30 milioni
per rilanciare la montagna

Fondi europei gestiti da Regione e Stato. Il presidente della Provincia, Matteo Rossi: «Vogliamo che nessuno sia più isolato».

Gli addetti ai lavori le chiamano «aree bianche»: sono zone isolate, poco densamente abitate prive di connessioni internet con la banda ultra larga, e nelle quali non risulta l’intenzione di investitori privati di intervenire per almeno i prossimi tre anni. Nelle Bergamasca, soprattutto aree montane. Un problema che potrebbe essere risolto dai Fondi europei che verranno gestiti da Stato e Regione, e 30 milioni di euro potrebbero riguardare la nostra provincia.

Il presidente della Provincia Matteo Rossi ha dato il via libera a una convenzione di Via Tasso con Infratel, società del ministero dello Sviluppo economico. Sarà questo soggetto, attraverso l’affidamento a varie imprese, ad attuare in Lombardia (in accordo con la Regione) la «Strategia nazionale Banda ultra larga». Sul piatto ci sono 381 milioni di euro che arrivano dal governo, e 69 assicurati dalla Regione. Obiettivo, garantire al 100% delle unità immobiliari una connessione ad almeno 30 Mbps (Megabit per secondo: è la misura che indica la capacità di trasmissione dei dati), portare più del 70% delle unità a oltre 100 Mbps e collegare in fibra ottica scuole, ospedali e sedi della pubblica amministrazione. «Vogliamo che in Bergamasca più nessuno sia isolato rispetto all’utilizzo della rete» spiega Rossi: «Sarà una stagione di investimenti senza precedenti».

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