Beffa sotto l’albero per 70mila
Niente rivalutazioni alle pensioni

La denuncia della Cisl. Rivalutazione tagliata a quasi un pensionato su tre della provincia di Bergamo. Questa la «beffa» che si naturalizzerà dal 1° gennaio 2019.

Il Governo, con la Legge di Bilancio 2019, infatti, interviene nel modificare il meccanismo della rivalutazione delle pensioni. Tramite la perequazione gli importi delle pensioni vengono rivalutati in base alla variazione dell’inflazione rilevata dall’Istat, così da mantenere inalterato il potere d’acquisto dell’assegno previdenziale con il passare degli anni. Per il 2019 il tasso di rivalutazione ufficializzato nelle scorse settimane dal MEF è dell’1,1%; tuttavia, la perequazione piena ci sarà solamente per quegli assegni di importo inferiore a tre volte il trattamento minimo, ossia per i trattamenti fino a 1.521€.

In pratica, nei tagli verranno coinvolti in Lombardia 664061 pensionati che ricevono un assegno superiore ai 1500 €; a Bergamo saranno 69527, il 35% del totale. «Ancora una volta e in spregio alle tante illusioni dispensate a destra e a manca prima e dopo le elezioni siamo di fronte a un Governo pronto a fare cassa con i pensionati – dice Caterina Delasa, della segreteria provinciale di FNP CISL. Si parte dalle pensioni d’oro per arrivare ai soliti tagli che colpiscono anche le pensioni medio basse, già tartassate dal 2011, buttando a mare un impegno già assunto e che tutti doverosamente aspettavano. È il solito metodo messo in atto da governi precedenti a cui nemmeno il cosiddetto “governo del cambiamento” si sottrae. Lo scenario è lo stesso, dietro ci sta l’immaginario collettivo che la pensione sia assistenza e non un reddito differito che si basa su contribuzione di tutta una vita lavorativa. E per giunta – conclude Delasa - il taglio pare sia triennale».

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