Bergamo-Treviglio: un’ora e 22 rotonde
Viaggio interminabile sull’ex statale 42

La seconda città per abitanti e il capoluogo distano in linea d’aria soltanto 16 chilometri ma i 20 chilometri di strada sono interminabili.

L’alternativa c’è, ma ha tre difetti. È lunga, costosa e anche un po’ paradossale. Tuttavia qualche automobilista, esasperato e magari un po’ di fretta, qualche volta l’ha praticata. Per andare a Bergamo da Treviglio, anziché l’ex statale 42, ha imboccato la Brebemi verso Milano, poi la tangenziale Est Esterna (la Teem) e infine l’A4. Spendendo però cinque euro e 70 centesimi e percorrendo qualcosa come 45 chilometri, andando a lambire – di qui il paradosso viabilistico – nientemeno che Milano al casello di Agrate, dove la Teem si innesta nell’A4. Ma impiegandoci – ecco il vero vantaggio – meno di mezz’ora, a volte anche soli venti minuti.

La logica però vorrebbe che per andare da Treviglio a Bergamo si impiegasse la strada più breve, che non è anche la più veloce. Tutt’altro, come sanno bene i pendolari dell’auto. Nel corso degli anni l’ex statale 42, da rettilineo che era – costruito «a vista», mirando al campanile del paese successivo – è diventata una sorta di chicane che, tra tangenziali studiate per evitare i centri abitati dei paesi (a ovest per Arcene e a est per Stezzano) e rotatorie che sorgono come funghi – in tutto ce ne sono qualcosa come 22, l’ultima in costruzione proprio in questi giorni appena fuori Treviglio, e un’altra aperta da poco fuori Levate –, trasforma il viaggio dalla seconda città della provincia per abitanti fino al capoluogo – per un totale di poco meno di venti chilometri, meno della metà della «fantasiosa» alternativa autostradale – davvero un percorso a prova di mal di mare. E con tempistiche che vanno dai 40 minuti quando va bene, all’ora quando c’è traffico, ovvero quasi sempre. E non va meglio se si opta per l’altra alternativa – si perdoni la ridondanza –, che prevede l’utilizzo della provinciale 142 e dell’ex statale 525, ovvero il passaggio da Pontirolo Nuovo e Boltiere, dai due Osio, da Dalmine e da Lallio.

Un percorso più corto di un chilometro – 18,8 contro i 19,9 della «42», se si considera come punto d’arrivo l’innesto all’Asse interurbano di Bergamo sia della bretella di Colognola sia della 525 – ma che non porta alcun vantaggio dal punto di vista della tempistica. Lo stesso assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi, intervenendo lunedì mattina all’inaugurazione del nuovo quartier generale Amazon a Casirate, aveva sollecitato come «sempre più necessario un collegamento diretto tra Bergamo e questa parte della Bergamasca che, come ci aspettavamo, grazie alla Brebemi sta crescendo sempre di più».

Sindaco a Dalmine dal 2009 al 2013, la Terzi ha confessato ai presenti di averci impiegato 45 minuti per andare da Dalmine, dove vive, appunto a Casirate, poco a sud di Treviglio. Proprio quello che accade a migliaia di pendolari che ogni giorno vanno da Treviglio a Bergamo e viceversa. E che, oltre alle innumerevoli rotatorie, si trovano di fronte anche svariati semafori, soprattutto nel percorso che prevede il passaggio proprio da Dalmine, dove da anni si incrociano, sull’ex statale 525, tre insormontabili semafori che causano quotidianamente lunghe code in entrambe le direzioni, con inevitabili ripercussioni anche sull’ambiente, viste le emissioni di automobili e camion incolonnati per interminabili minuti.

Esattamente quello che accade, anche lì da anni, al semaforo di Verdello, dunque lungo l’ex statale 42: di fatto il «nemico numero 1» per chi viaggia da Treviglio a Bergamo percorrendo questa strada che risale a metà dell’Ottocento. A differenza di Arcene e Stezzano, dove negli ultimi vent’anni sono state costruite delle tangenziali (arricchite da rotatorie – quattro nel primo caso, cinque nel secondo – per evitare i pericolosi incroci a raso, ma che sicuramente non favoriscono le tempistiche di viaggio), a Verdello si passa ancora nel centro del paese e si incappa nel famigerato semaforo vicino al municipio.

Dove si rischia di restare in coda, la mattina verso Bergamo e il pomeriggio verso Treviglio, anche una ventina di minuti abbondanti. Per un viaggio che prevede l’attraversamento di 22 rotatorie e lo stop davanti a quattro semafori (Verdello compreso) e che può essere diversificato percorrendo la 142 e la 525, dove le rotatorie non sono molte di meno – «solo» 15 – ma i semafori sono molti di più, ben 11. E pensare che in linea d’aria Treviglio e Bergamo distano solo 16 chilometri. Ovvero due volte e mezzo la nuova tangenziale Treviglio-Casirate-Arzago. Che si percorre in 6 minuti. E i calcoli sono presto fatti.

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