Bosco della Memoria, la Fondazione Sacchetti dona a Bergamo un’opera del maestro Giuseppe Penone

La donazione al Comune, inaugurazione il prossimo 18 marzo in occasione della 2 a Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus.

Il Bosco della Memoria, il «monumento vivo» voluto dal Comune di Bergamo al parco Martin Lutero alla Trucca per ricordare le vittime bergamasche della pandemia da covid19, continua a crescere e si arricchisce di un’importante opera artistica, frutto di una generosa donazione da parte della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus. Si tratta di una scultura di grandi dimensioni realizzata dal maestro Giuseppe Penone: alta quasi 3 metri, in marmo bianco di Carrara, del peso di 25 tonnellate e con un valore stimato di un milione e duecentomila euro, l’opera sarà presto posata proprio all’interno del Bosco della Memoria del Comune di Bergamo farà parte delle iniziative pensate dall’Amministrazione di Bergamo in vista della seconda Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus.

«Con il Comune di Bergamo e tramite la Fondazione che presiedo, - Giovanna Sacchetti, Fondatrice e Presidente Fondazione Giulio E Giovanna Sacchetti - da mesi stiamo lavorando con un entusiasmo singolare al progetto di donazione di un’opera del Maestro Giuseppe Penone. E questo dipende certamente dal fatto che, l’obiettivo che ci siamo posti, è di lasciare un segno di ricordo ma anche di speranza dopo ormai due anni di pandemia che, purtroppo, a Bergamo ha lasciato un segno particolarmente doloroso. Credo fortemente nella condivisione dell’arte e questa donazione, che tra un mese potremo finalmente svelare, l’ho sentita necessaria per tutti noi e, in particolare, per la comunità di Bergamo». Istituita a Roma nel 2013, la Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus è espressione di una forma di «mecenatismo contemporaneo», impegnata nel finanziamento di progetti a favore del patrimonio storico, culturale e artistico, oltre che nel campo della ricerca scientifica e della solidarietà sociale.

«Una donazione – commenta il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – davvero importante che onora il Comune di Bergamo e soprattutto il nostro Bosco della Memoria e i tanti bergamaschi che hanno perso un proprio caro durante la dolorosa parentesi della pandemia: una donazione inattesa, che ci ha riempito di gioia e della quale ringrazio di cuore la Fondazione Sacchetti. Giuseppe Penone è uno degli artisti più significativi dei nostri tempi e l’opera oggetto della donazione è fortemente collegata al contesto del Bosco della Memoria».

Giuseppe Penone
Classe ‘47, Giuseppe Penone nasce a Garessio, in provincia di Cuneo e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Torino. Nel 1967 si unisce al movimento dell’arte povera, così denominata dallo storico dell’arte Germano Celant, e nel 1968 partecipa alla sua prima esposizione, al Deposito d’arte Presente, portando opere realizzate con materiali inusuali e che implicano l’intervento naturale degli elementi.

Negli anni tra il 1968-69, Giuseppe Penone inizia a sperimentare, nel bosco di Garessio, l’intervento umano sugli alberi con l’idea che l’albero, anche se in apparenza risulta solido, è una materia plastica nel suo processo di crescita. Il suo intento era quello di “indicare la materia dell’albero come forma in divenire, scavalcando l’aspetto convenzionale della sua materia”. Nel 1981 Penone realizza delle installazioni per le personali al MoMA di New York e, nel 1984, al Musée d’art moderne de la Ville de Paris.

Alcuni dei suoi lavori fanno parte della collezione permanente del MAXXI di Roma e la sua opera Foglie di Luce, nel 2016, è tra le prime ad entrare nella collezione permanente del Louvre di Abu Dhabi.

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