Buon compleanno L’Eco di Bergamo
140 anni di storia, la lettera di Mattarella

Ecco il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ci ha inviato in occasione dei 140 anni di vita del nostro giornale.

«Centoquarant’anni costituiscono un percorso di grande significato, conferma di un giornale profondamente radicato nella sua terra e tra la sua gente. La continuità nel rendere testimonianza degli eventi che si susseguono, degli affanni e delle speranze di persone e comunità, costituisce una responsabilità, un impegno che, radicato nel passato, guarda al futuro.

Questo traguardo de L’Eco di Bergamo riempie giustamente di orgoglio quanti hanno avuto parte nell’impresa: i suoi giornalisti, il direttore e l’editore, ma anche i lettori con la loro fedeltà; interessa l’area in cui il giornale viene diffuso e rappresenta un segnale per l’intera editoria italiana.

La stampa locale, espressione della cultura dei territori, artefice di narrazioni originali e prezioso osservatorio critico, è un pilastro della libertà di espressione e della vita democratica. Nel ricco panorama della stampa italiana L’Eco di Bergamo porta il contributo della propria identità, impressa dai fondatori e poi plasmata nelle vicende tragiche e gloriose di quasi un secolo e mezzo di storia. Una identità che si è arricchita attraverso il confronto con i “segni dei tempi”, espressione di quel Concilio voluto proprio da uno dei collaboratori più illustri del giornale, don Angelo Roncalli, poi divenuto Giovanni XXIII.

L’ispirazione cristiana del giornale si è impastata con la civiltà bergamasca, con la sua scuola sociale, con la vivacità dei suoi corpi intermedi, con la vocazione all’impresa, che è stata un volano della ricostruzione lombarda e nazionale, e che ha dato vita a uno sviluppo industriale di straordinaria portata. Uno sviluppo che ha valorizzato il lavoro, ha contribuito ad ampliare i diritti sociali e continua ora a stimolare la ricerca.

Il 140° anniversario della fondazione cade in un momento doloroso per Bergamo, la cui comunità è stata tra le più violentemente colpite dalla diffusione del virus, contro il quale oggi sta combattendo il mondo intero. I lutti, le sofferenze, le angosce dei bergamaschi sono divenute simbolo della passione vissuta dall’Italia in queste settimane. Al tempo stesso, la forte reazione del territorio, il senso solidale della sua gente, l’abnegazione dei suoi medici, infermieri, operatori, hanno impresso il segno di un riscatto, che è stato percepito in tutti gli angoli del Paese.

Ogni italiano si sente più vicino e partecipe ai bergamaschi e ne ammira le virtù civili. Bergamo, la Città dei Mille, come è scritto sul suo gonfalone per sottolineare l’impegno antico per l’Italia.

Di tutti questi valori e sentimenti è espressione L’Eco di Bergamo, specchio della gente di queste contrade. Cittadini che, in una drammatica congiuntura, hanno saputo rispondere con un forte senso della comunità come testimoniato, tra gli altri, dall’esempio dell’ospedale realizzato dall’Associazione nazionale alpini. Un segno di speranza nel percorso di ripresa. Auguri e grazie a L’Eco per il suo servizio di questi 140 anni e forza Bergamo!».

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