Caro patenti, il caso in Parlamento
«Salasso per utenti e autoscuole»

I parlamentari del Carroccio Belotti e Pergreffi:«No alla retroattività dell’aliquota Iva».

Il caso del «caro patenti» esploso con il rientro dalle ferie arriva sui tavoli di Camera e Senato con una mozione a firma dei parlamentari bergamaschi della Lega Daniele Belotti e Simona Pergreffi. Due le novità introdotte dall’Agenzia delle Entrate, che ha recepito una sentenza della Corte di giustizia europea: l’applicazione dell’Iva (22%) sul costo della patente e la sua retroattività. Il Fisco infatti, ha chiesto alle scuole guida di versare l’Iva relativa agli ultimi 5 anni, contattando i clienti e chiedendo loro di pagare la propria quota.

Il deputato Belotti e la senatrice Pergreffi denunciano un «prelievo coatto nelle tasche di imprese e famiglie» e invocano «un’azione politica forte sull’Europa, perché sia sventato questo furto. La Lega farà sentire la propria voce, anche con un’interrogazione in Aula».

In primis, il Carroccio chiede al governo di impegnarsi per evitare la retroattività dell’applicazione dell’Iva, un aumento per ogni patente (del costo di mille euro circa) stimato tra i 160 e i 200 euro: «Ci sarebbero effetti devastanti con rincari assurdi a cascata sulle scuole guida e sui neo patentati – denuncia Daniele Belotti –. In caso di retroattività, i costi di un versamento a posteriori ricadrebbero non su chi ha preso la patente, ma sulle scuole». Tra le richieste, una riduzione dell’aliquota Iva e l’impegno a sostenere le ragioni dell’esenzione della sua applicazione in tutte le sedi europee (l’Italia e la Spagna sono gli unici due Paesi dove non si paga l’Iva). Secondo i deputati della Lega, i rincari farebbero lievitare i costi di teoria fino a 500 euro circa, mentre le lezioni di guida a circa 50 euro: «Se facciamo una stima della retroattività inoltre – spiega la senatrice Pergreffi – sono ben 3,8 milioni le patenti rilasciate dal 2014 ad oggi e l’importo totale dell’Iva è di diverse centinaia di milioni di euro, una somma che porterebbe all’estinzione di un’intera categoria di imprese e lavoratori».

Sulla questione si sta muovendo anche Aci Bergamo, in coordinamento con la sede nazionale che ha avviato un approfondimento con uno specialista di diritto europeo: «Stiamo aspettando un parere, in particolare sul principio di retroattività che porterebbe grossissimi problemi alle autoscuole – spiega il direttore Aci Bergamo Giuseppe Pianura -. La speranza è che questo parere ci porti conforto»

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