C’è il conguaglio, pensioni più povere
Per i bergamaschi salasso da un milione

Una pagina su «L’Eco di Bergamo» in edicola oggi, domenica 2 giugno: 65 mila che percepiscono più di 1.500 euro al mese si vedranno decurtare questo mese l’aumento introdotto dal governo Conte a gennaio, febbraio e marzo. I bergamaschi alla manifestazione di Roma.

Domani, lunedì 3 giugno, chi andrà a ritirare la pensione, la troverà più leggera. Una «sorpresa» che aspetta i 65 mila bergamaschi che percepiscono più di 1.500 euro al mese, il 35% del totale, e che si vedranno decurtare l’aumento introdotto dal governo Conte nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. Una retromarcia che sabato 1 giugno ha portato in piazza San Giovanni a Roma migliaia di pensionati, molti anche i bergamaschi, con la manifestazione di protesta indetta dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil. Il momento del conguaglio è stato fissato con la pensione di giugno, non a caso dopo le elezioni, e vale, per la nostra provincia, 1 milione e 80 mila euro. Questa la stima calcolata da Cisl Bergamo.

Nei mesi di aprile e maggio, l’aumento è già stato bloccato da Inps, attivando ciò che tecnicamente si chiama taglio della perequazione, ovvero del meccanismo che determina l’aumento degli assegni pensionistici. Il governo, con la Finanziaria, ha attinto proprio da questi tagli (o mancati aumenti) per far entrare nelle casse dello Stato 2,3 miliardi nei tre anni di applicazione (dal 2019 al 2021), risorse che sono state utilizzate per Quota 100, reddito e pensione di cittadinanza.

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