Da Vittorio, 50 anni di piatti stellati
Famiglia Cerea da Bergamo al mondo

Era il 6 aprile del 1966, cioè 50 anni mercoledì. Vittorio Cerea apriva nel cuore di Bergamo, su viale Roma ora viale Papa Giovanni XXIII, la sua insegna.

Con lui naturalmente l’inseparabile moglie Bruna, già mamma da un paio d’anni del primogenito Enrico (Chicco, nato nel ’64) e in dolce attesa del secondo figlio maschio Francesco (nato nell’agosto del ’66).

Ironia della sorte per uno che da ragazzino era stato avviato a fare il «pinela» in macelleria, da subito Vittorio si segnala per l’originalità delle scelte in cucina: vicino ai classici dell’epoca diventa infatti protagonista il pesce di mare, allora praticamente sconosciuto ai bergamaschi (l’apertura dell’Orobica Pesca è praticamente contemporanea, chissà quale delle due insegne è stata prodromica all’apertura dell’altra). Ma non solo, assoluto innovatore per quei tempi, riuscì a conquistare la clientela andando a scovare i prodotti migliori che poi venivano mostrati ai tavoli ma anche ai passanti - chi ha una certa età ricorda certamente la «parata» di funghi che in stagione allietavano vista e gola - prima di prendere la strada delle cucine per essere valorizzati in piatti che hanno fatto storia.

Sotto l’ala protettrice ma non troppo dei genitori, affettuosa ma al tempo rigorosa nel rispetto dei valori del lavoro e dell’impegno, tutti e cinque i figli (fatto più unico che raro) sono rimasti legati all’attività familiare divenendo a loro volta motore di un’evoluzione che ha portato l’insegna ad essere un punto di riferimento nel panorama della ristorazione italiana di qualità ed eccellenza. Oltre ai già citati Chicco e Francesco, completano il quadro di famiglia Barbara (’69); Roberto (Bobo, ’72); Rossella (’76). Ed ora, a garanzia della stirpe, già si affacciano sul palcoscenico del ristorante alcuni dei 13 nipoti della signora Bruna. A seguire ripercorriamo le tappe salienti di una straordinaria storia di successo.

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