Dal Cai ai gruppi Fb: sono i giovani i protagonisti delle Orobie. Su «L’Eco» di lunedì due nuove pagine di inchiesta - Foto

Terre Alte Prosegue con la quarta puntata il viaggio dedicato alle nostre montagne. Questa volta ci occupiamo della nuova generazione di escursionisti e di tutto il mondo che ci gira attorno.

«Non sono aumentati solo i giovani fruitori della montagna, ma anche i giovani che, grazie alla montagna, trovano lavoro. Penso ai ragazzi che decidono di gestire i nostri rifugi, a volte anche in coppia, o a chi partecipa al nostro bando intitolato, non a caso, “Giovani imprenditori in montagna”. È un bando che emettiamo da tre anni, e dal quale si evince il grande desiderio del Cai di investire nelle nuove generazioni interessate a fare delle nostre cime un’incredibile opportunità di vita».

Per Paolo Valoti, presidente del Cai di Bergamo, il cambiamento che stiamo vivendo sulle nostre montagne passa necessariamente dalle nuove generazioni. Per questo il Cai di Bergamo, che si appresta l’anno prossimo a festeggiare i 150 anni di vita, da tre anni a questa parte ha deciso di puntare su di loro con un bando ad hoc. «La montagna offre opportunità uniche per costruirsi una professione, una carriera, una vita su misura – osserva Paolo Valoti –. Senza contare che, chi investe in queste attività, spesso anche grazie al contributo del Cai, concorre ad evitare lo spopolamento delle terre di montagna, facendo da volano per le attività economiche della zona. È un impegno corale, a cui la nostra associazione non vuole assolutamente venire meno».

Nuove professioni

Tra chi ha deciso di scommettere il suo futuro professionale sulla montagna c’è Letizia Capitanio, 36 anni di Schilpario, laureata in Bella arti a Milano ha deciso di rimanere nella sua valle di Scalve per fare la social media manager per le iniziative locali e gli imprenditori della sua zona. L’ultimo lavoro è stato dedicato al progetto «Via Decia 2023» (leggi qui il post del Cai Valle di Scalve con l’articolo de L’Eco di Bergamo).

Ma ci sono anche gli accompagnatori di media montagna, un fenomeno recentissimo, che ha seguito a ruota l’esplosione di una domanda diversa di vivere la montagna, meno performante e più attenta alle esperienze e al contatto con la natura. Gli accompagnatori di media montagna erano sette nel 2013 e quest’anno sono addirittura 23.

Il ruolo dei social

Infine, c’è tutto il mondo dei social. I due gruppi Facebook attualmente più gettonati superano entrambi abbondantemente i ventimila membri. Si condividono camminate, percorsi, tracciati, ma si chiedono e si ricevono anche informazioni in tempo reale: sono Orobie Trekking e Camminando sulle Orobie. Siamo andati a parlare con gli amministratori.

Nel frattempo sono numerose le foto che sono arrivate da voi lettori alla nostra pagina Instagram. Qui alcune di queste, tutte sono visibili su Instragram e Fb de L’Eco dove avete anche risposto ai nostri quesiti.

Nel frattempo sono numerose le foto che sono arrivate da voi lettori alla nostra pagina Instagram. Qui alcune di queste, tutte sono visibili su Instragram e Fb de L’Eco dove avete anche risposto ai nostri quesiti. Alla domanda «Come valorizzare le Orobie?» ecco le risposte più quotate: organizzare più eventi (soprattutto sportivi, di alto livello) e rendere le strutture adeguate alle esigenze di tutti (adulti, bambini, famiglie, anziani, animali). E poi: fare squadra tra cittadini, istituzioni, proprietari di locali e strutture; valorizzare i prodotti alimentari del territorio e lavorare per far conoscere i prodotti tipici, in particolare i formaggi; creare un percorso lungo e attrattivo, sul modello cammino di Santiago. I lettori hanno anche sottolineato l’importanza di «valorizzare senza lasciare traccia del nostro passaggio, non dobbiamo rovinare le montagne, deve esserci rispetto come se fosse un museo a cielo aperto».
Curiose le risposte alla domanda «Quale parola (nomi o aggettivi) ti viene in mente se pensi alle Orobie?» Ecco le risposte: Polenta e osei, selvagge, valli, casa a forma di montagna. E soprattutto: Appuntite ma belle da lontano e da vicino. Buona navigazione anche sulle nostre pagine social.

Approfondisci l'argomento sulla copia digitale de L'Eco di Bergamo di lunedì 18 luglio

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