Dopo Conte, Lamorgese e Speranza
Il premier: chiariti i passaggi nei dettagli

«Le audizioni si sono svolte in un clima di massima distensione e di massima collaborazione istituzionale».

Lo ha detto il procuratore di Bergamo Maria Cristina Rota in una dichiarazione dopo aver sentito a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte e i ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese come persone informate sui fatti. Intorno alle 17 di venerdì 12 giugno gli incontri sono terminati dopo che i colloqui sono stati avviati dalla mattina.

«Lei aveva detto che la zona rossa era responsabilità del governo?» hanno chiesto i giornalisti alla pm: «No -ha risposto -. Io avevo dichiarato che dalle dichiarazioni che avevamo in atto c’era quella in quel momento.Oggi non ho altro da aggiungere» ha commentato Rota rispondendo fuori da Palazzo Chigi.

«Ora - ha aggiunto il procuratore che si è fermato qualche istante con i giornalisti davanti a palazzo Chigi - noi ce ne andiamo, grati delle dichiarazioni che abbiamo avuto, a completare il nostro lavoro».

«Con i pm ho chiarito tutti i passaggi nei minimi dettagli» ha dichiarato il premier che è stato con il pool bergamasco a colloquio per circa tre ore nelle quali il presidente Conte ha ribadito, come ha ripetuto negli ultimi mesi, «che la Regione Lombardia aveva gli strumenti tecnici per agire in autonomia come hanno fatto altre Regioni».

«Penso che chiunque abbia avuto responsabilità dentro questa emergenza, dal capo dell’Oms al sindaco del più piccolo Paese, debba essere pronto a rendere conto delle scelte fatte. È la bellezza della democrazia. È giusto che sia così. Da parte mia ci sarà sempre massima disponibilità nei confronti di chi sta indagando» ha invece scritto in un post su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Ora i pm di Bergamo hanno concluso le audizioni romane e già dalla prossima settimana dovranno fare il punto della situazione e valutare se si sia trattato di un atto politico o amministrativo ed eventualmente configurare un reato e i presunti responsabili.

Sulla questione in più occasioni c’è stato un rimpallo di responsabilità fra la Regione Lombardia, convinta che la decisione sulla zona rossa spettasse al governo, e l’esecutivo secondo cui la Regione avrebbe comunque potuto chiudere l’area.

Il pool dei pm dovranno, sulla scorta delle testimonianze e del materiale raccolti a partire dalla fine di aprile, prendere quindi le loro determinazioni su questo capitolo che fa parte di una indagine che riguarda anche il caso del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano e le morti nelle Rsa della Bergamasca. Due filoni, questi ultimi, per i quali si procede per epidemia colposa, omicidio colposo e che avrebbero già degli iscritti, quanto meno in relazione alle denunce dell’Inail per infortunio sul lavoro.

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