Bergamo, finito l'allestimento
Torna la Capanna di Natale sul Sentierone

Allestita la tradizionale Capanna di Natale de l’Eco, cambierà diversi allestimenti lungo l’arco delle festività.

I curiosi che sono passati sul Sentierone in questi ultimi due giorni si sono già accorti del via vai di camion e gru davanti alla celebre giostra coi cavalli. Gli operai al lavoro hanno costruito in tempo record una delle ambientazioni simbolo delle festività natalizie bergamasche, quella Capanna di Natale de L’Eco che compie oggi 67 anni e rinnova il suo ruolo di centro della solidarietà e di quella volontà di trasformare le festività nel momento del dono per eccellenza. «I curiosi ci sono sempre, si fermano a guardare come la costruiamo» racconta Ermes Gabbiadini, che con Claudio e Simone Casali e l’elettricista Matteo Genuessi montano da anni la Capanna. Anche per loro sta diventando una piacevole tradizione.

Da giovedì 29 novembre, dunque, la Capanna di Natale de L’Eco di Bergamo, risplende ancora, con la sua tipica forma a punta disegnata da Arturo Bonfanti. È questo esponente dell’arte astratta bergamasca, infatti, che ha dato quella caratteristica e riconoscibile forma appuntita alla struttura, ispirandosi certamente allo stile tirolese, ma unendola alla capacità di sintesi visiva propria della sua arte, trasformando quel tetto nella punta di una stella, visibile da lontano. Mentre a monsignor Andrea Spada, storico direttore del giornale, si deve l’inizio di questa piacevole tradizione, da sempre legata alla solidarietà. Erano i bambini bisognosi, gli orfani, che dovevano essere aiutati dopo la guerra e per i quali la cassetta per la raccolta delle offerte era stata pensata negli anni ’50, sono invece i bambini più poveri del mondo ad essere aiutati oggi, con un doppio filo che lega Bergamo e la Bolivia, ma che non smette di cercare di regalare quella serenità e quella speranza che il Natale sa infondere. Chiede uno sforzo quella Capanna collocata nel cuore della città, un dono per chi può solo sperare nella generosità degli altri. Ecco perché quella cassetta blu conta quanto la «piccola casa» che la ospita e domanda a tutti, passanti, affezionati, lettori, cittadini e non, di lasciare l’indifferenza con cui ci si veste durante l’anno per accorgersi dello stupore di questi giorni così particolari e pensare agli altri.

Da oggi al termine delle festività la Capanna cambierà diverse volte l’allestimento. Si inizia con quello dedicato a Santa Lucia, per cui tutto è in tema per accogliere le letterine in cui i bambini esprimono i loro desideri. Il 15 e il 16 sarà punto di partenza e di arrivo della staffetta benefica. Dopo Santa Lucia arriveranno i cantori e infine il presepe, pronto ad accogliere il Bambin Gesù che durante l’anno è custodito nella chiesa di San Bartolomeo. I Re Magi sono gli ultimi a raggiungere la Capanna, prima della fine del periodo natalizio.

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