Ex Reggiani, c’è una nuova proprietà: in arrivo un progetto per il futuro dell’area dismessa

Bergamo città Il sito di oltre 115 mila metri quadrati nei pressi dello stadio è stato interamente rilevato dalla Pessina Costruzioni Spa. La nuova proprietà ha già incontrato il Comune di Bergamo ed è imminente la presentazione di una bozza di progetto per definire la futura destinazione.

Novità in vista per l’area ex Reggiani, una delle ultime aree rimaste dismesse - a pochi passi dal Gewiss Stadium - della città di Bergamo dopo il lungo e delicato lavoro di rigenerazione urbana attuato dall’Amministrazione Gori: l’area, è stata interamente rilevata da Pessina Costruzioni Spa che ha recentemente chiuso gli accordi con le precedenti proprietà. L’azienda, nata nel 1954, lavora da oltre 60 anni in tutto il nostro Paese e si è distinta per la realizzazione di importanti progetti lungo tutto lo stivale.

A Bergamo, Pessina ha lavorato al primo lotto del progetto di riqualificazione degli ex Ospedali Riuniti, divenuti ora nuova sede nazionale dell’Accademia della Guardia di Finanza, e ha curato qualche anno fa il restauro della sede di viale Roma della Banca d’Italia. La nuova proprietà ha già incontrato il Comune di Bergamo ed è imminente la presentazione di una bozza di progetto che definisca il futuro di un’area grande oltre 115mila metri quadrati (nel Piano di Governo del Territorio vigente, sull’area sono previsti 84mila mq di superficie edificabile attraverso un mix di funzioni).

Sicurezza e controlli

Pessina Costruzioni è stata invitata anche al tavolo sicurezza della Prefettura di Bergamo dopo il recente incendio scoppiato negli spazi della Reggiani: sono state già date rassicurazioni in merito al prossimo intervento per mettere in sicurezza l’area e per poterla controllare, in modo da dissuadere gli ingressi abusivi in attesa di dar corso all’intervento di riqualificazione complessiva del comparto. «L’area ex Reggiani – spiega l’assessore alla riqualificazione urbana Francesco Valesini – è la seconda area dismessa della città per dimensioni dopo lo scalo ferroviario e rappresenta, per questa Amministrazione, l’ultima sfida rimasta per quel che riguarda la rigenerazione degli spazi in disuso di particolare rilevanza della città. La possibilità di avere un unico interlocutore, faciliterà sicuramente il confronto in merito al suo futuro, consentendo – ne sono convinto – di definire presto una direzione chiara e ben definita alla sua trasformazione e sistemazione».

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