Inchiesta Fiera, per Cristini
in vista la revoca dei domiciliari

Cassazione annulla con rinvio l’ordinanza del Riesame.In attesa delle motivazioni i pm potrebbero giocare d’anticipo.

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza con cui il Tribunale del Riesame aveva confermato gli arresti domiciliari nei confronti di Stefano Cristini, l’ormai ex direttore di Promoberg, accusato di essersi intascato – secondo la Procura – 139.500 euro falsificando i rimborsi di alcuni dipendenti della società che gestisce la Fiera cittadina. Per conoscere nel dettaglio quali siano i rilievi che i giudici della Suprema Corte abbiano mosso all’ordinanza del Tribunale della Libertà, bisognerà attendere le motivazioni del provvedimento. La Corte ha rinviato gli atti all’Appello per la riforma dell’ordinanza.

In attesa delle motivazioni, l’ipotesi più probabile è che i giudici della Suprema Corte abbiano valutato come non più sussistenti le esigenze cautelari nei confronti dell’ex direttore di Promoberg, che si trova agli arresti domiciliari ma che, non ricoprendo più alcuna carica, non avrebbe più alcuna possibilità di reiterare il reato o inquinare le prove. Del resto anche la Procura – l’ichiesta è coordinata dai sostituti procuratori Emanuele Marchisio e Silvia Marchina – sembra intenzionata a chiedere la revoca dei domiciliari per l’indagato, che quindi potrebbe a breve tornare in libertà.

Diverso il discorso per quanto riguarda l’altra materia contesa tra accusa e legali dell’indagato, ossia la qualificazione giuridica del reato contestato a Cristini. Peculato, secondo l’accusa, perché in qualità di direttore tecnico di un ente di pubblica utilità, avrebbe agito come incaricato di pubblico servizio, ruolo equiparato a quello di pubblico ufficiale. Tesi accolta dal gip e confermata dal Riesame.

La Cassazione potrebbe aver annullato con rinvio soltanto la parte di ordinanza relativa alle esigenze cautelari nei confronti di Cristini, confermando però nel contempo la bontà dell’impianto accusatorio. Sul punto però frena uno dei legali di Cristini, l’avvocato Federico Cecconi di Milano (che assiste l’ex direttore di Promoberg assieme al collega Nicolò Velati). Interpellato ieri telefonicamente, ha avvertito: «Per il momento abbiamo soltanto appreso di un provvedimento di annullamento con rinvio da parte della Cassazione. Di più per ora non sappiamo, attendiamo le motivazioni». Secondo i legali di Cristini, il loro assistito non può essere equiparato a un pubblico ufficiale in quanto Promoberg non sarebbe da considerarsi un ente pubblico. Impossibile dunque accusarlo di peculato. La Cassazione – seppur con un provvedimento in fase cautelare – nelle motivazioni contribuirà a sciogliere il nodo.

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