Polemica vaccini in Lombardia
Gallera: azioni condivise con la Presidenza

«Le dichiarazioni dell’assessore Gallera non sono state condivise e non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia. Non possono comunque essere strumentalizzate dal governo Conte per accusare la Lombardia di ritardi nella campagna vaccinale». È quanto sottolineano fonti della Lega dopo le dichiarazioni di sabato di Giulio Gallera. Domenica scoppia la polemica.

In un comunicato della Regione diffuso sabato 2 gennaio, l’assessore Gallera aveva spiegato che la campagna vaccinale sarebbe partita in Lombardia dal 4 gennaio con «una scelta ponderata e attenta, motivata anche dal fatto che nei giorni delle festività parte del personale ha goduto di un sacrosanto riposo, visto che dal mese di febbraio, come in nessun altra regione italiana, è sotto pressione per la violenza con cui il virus ha colpito il nostro territorio» spiegava l’assessore al Welfare della Lombardia.

«Abbiamo preparato un’agenda - ha spiegato poi Gallera in un’intervista pubblicata domenica da La Stampa -. Il 31 era l’ultimo giorno dell’anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa». Inoltre, Gallera ha definito «agghiacciante» la classifica delle Regioni che finora hanno vaccinato più persone, «per non parlare di quelle regioni che hanno fatto la corsa per dimostrare di essere più brave di chissà chi».«Chi utilizza delle graduatorie riferite a tre giorni, di cui uno festivo, per continuare a cavalcare polemiche pretestuose, dimostra assenza di responsabilità istituzionale e politica», ha concluso.

Le dichiarazioni dell’assessore al Welfare hanno portato la Lega a prendere le distanze da Gallera con una dichiarazione che ha poi scaldato il clima politico. «Le dichiarazioni dell’assessore Gallera non sono state condivise e non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia. Non possono comunque essere strumentalizzate dal governo Conte per accusare la Lombardia di ritardi nella campagna vaccinale» sottolineano fonti leghiste, con la risposta immediata del mondo politico.

«Non sta né in cielo né in terra la scusante dei medici in ferie. Non possiamo ritardare le vaccinazioni con una giustificazione simile» ha detto il capogruppo della Lega in Regione Lombardia, Roberto Anelli, commentando le dichiarazioni.

Dichiarazioni quelle di Gallera e della Lega che hanno infiammato la polemica: «Non meglio specificate fonti della Lega, scaricano per l’ennesima volta l’assessore alla Sanità della Lombardia, Giulio Gallera - dice il deputato Emanuele Fiano, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera -. Lo fanno dopo che lo stesso, investito dalle critiche per il bassissimo livello di vaccinazioni effettuate nei primi giorni della campagna vaccinale, che pone la Lombardia in fondo alla classifica italiana, ha replicato arrampicandosi sui vetri. Sta di fatto che sfiduciare l’assessore che per i lombardi ricopre il ruolo più importante in questa fase, per di più con una dichiarazione anonima, rende ancora più paradossale e confusa la situazione. La Lega sia chiara, stanno scaricando Gallera?».

Rilascia una dichiarazione anche Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori del Pd: «Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione della inettitudine di un assessore alla Sanità che continua a considerare la pandemia un evento che si può gestire come se fosse ordinaria amministrazione e che per questo da un anno danneggia i lombardi e la loro salute. Il fatto che la Lega finalmente se ne sia accorta non esenta il partito di Salvini dalla responsabilità di aver condiviso tutte le scelte e le responsabilità dell’assessore. Il fallimento della sanità lombarda di fronte alla pandemia è il fallimento di tutto il governo regionale a cominciare dal presidente Fontana».

Intervengono anche i Cinque Stellecon le dichiarazioni del capogruppo del Movimento in Regione Lombardia Massimo De Rosa: «Apprendiamo che, attraverso un lancio anonimo di agenzia, la Lega avrebbe sfiduciato pubblicamente l’assessore Gallera. Ora ne attendiamo le inevitabili dimissioni, come il Movimento Cinque Stelle chiede dalla scorsa estate. Questo non sia il tentativo della Lega di smarcarsi dalla disastrosa gestione della pandemia e del sistema sanitario lombardo».

«Tutte le mie azioni e quelle del mio assessorato sono state sempre condivise con la Presidenza» ha dichiarato domenica sera l’assessore Gallera. In quota Forza Italia, Gallera è ormai da mesi bersaglio di Pd e M5S che in più occasioni ne hanno chiesto la sostituzione per la gestione della pandemia e della campagna anti influenzale, con tanto di mozioni di sfiducia in Consiglio, tutte però respinte dal centrodestra. Nei giorni scorsi il governatore leghista Attilio Fontana ha aperto per la prima volta ad un rimpasto di Giunta, del quale si parla ormai da tempo: «I punti fondamentali su cui ci dobbiamo concentrare sono sanità e ripresa economica. Se ci potranno essere condizioni per migliorare la squadra - ha detto Fontana al Tg regionale - verranno sicuramente prese in considerazione».

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