Il carrello della spesa è sempre più pesante, frutta e verdura alle stelle

I dati Istat Nei resoconti di marzo si registrano aumenti dei prezzi dei generi alimentari, soprattutto per frutta (+8,1%) e verdura (addirittura +17,8%).

Il carrello della spesa è sempre più pesante. Inflazione, maggiori costi energetici e aumenti delle materie prime rischiano di pesare anche 2.500 euro in più a famiglia rispetto al 2021. Coldiretti lancia l’allarme sui prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari, che ora registrano un rincaro anche per quanto riguarda la frutta (+ 8,1%) e la verdura (+ 17,8%).

Sulla base dei dati Istat di marzo Coldiretti sottolinea come «il caro energia investe consumatori e agricoltori direttamente ma anche indirettamente per l’impatto sui costi di produzione. Uno tsunami di rincari per le aziende agricole». «Sinora le aziende produttrici hanno assorbito quasi completamente gli aumenti nei costi di produzione», commenta il presidente Alberto Brivio.

Adiconsum: «Spesa, aumenti per 430 euro»

Le associazioni dei consumatori si dichiarano preoccupate «per l’inflazione e le ricadute per le famiglie– fa presente Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. Solo il carrello della spesa inciderà per oltre 430 euro». Adiconsum mette in guardia anche sul fenomeno dello «Shrinkflation»: «Se il prezzo dei prodotti venduti al supermercato non cambia, diminuisce il contenuto all’interno delle confezioni – continua Busi -. Il costo dei rincari viene così riversato sulle tasche dei clienti. Il consiglio è sempre controllare le etichette».

Federconsumatori: «Misure durature»

Anche Federconsumatori Bergamo lancia l’allarme inflazione. Il presidente Christian Perria: «Il 6,7% è il tasso più alto dal 1991, occorre che il governo attui delle misure più durature e consistenti. È importante intensificare i controlli per contrastare le speculazioni».

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