«Il Natale non è memoria di un evento passato, ma chiamata a vivere qui e ora come presenze luminose»

LA CELEBRAZIONE. Il Vescovo, monsignor Francesco Beschi, ha presieduto la Messa di Natale in Cattedrale: «La notte del mondo può essere profonda, ma non è definitiva. La luce di Betlemme non si impone, ma si dona per la nostra salvezza».

Bergamo

«Il Natale – ha detto il Vescovo, monsignor Francesco Beschi, nella celebrazione del Natale di Nostro Signore, presieduta questa mattina (giovedì 25 dicembre) in Cattedrale – non è memoria di un evento passato, ma è una chiamata a vivere con coraggio e speranza nel qui ed ora per essere insieme presenze luminose. La notte del mondo può essere profonda, ma non è definitiva. La luce di Betlemme non si impone, ma si dona per la nostra salvezza».

Il Vescovo ha richiamato immagini di situazioni in cui sperimentiamo la salvezza: una malattia che crea trepidazione, un incidente imprevisto, per molti il mare a cui ci si affida su barconi rischiando il naufragio. «L’umanità di Cristo – ha sottolineato monsignor Beschi – è vera luce che illumina ogni uomo. La vicenda di Gesù è per la salvezza di ogni uomo, dell’intera umanità e la salvezza avviene per l’umanità di Gesù che ha avvolto interamente anche la fragilità, la precarietà, la mortalità. Nel Bambino vediamo il vero volto di Dio e dell’essere umano».

Il vescovo, alla conclusione della Messa, ha rivolto con la benedizione gli auguri di Na tale ai presenti, alle famiglie, alla comunità di Città Alta.

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