Il «Papa Giovanni» non ha più malati Covid
Lorini: ancora mascherina e distanziamento

Approfondimento con il direttore del reparto di Rianimazione e Terapia intensiva dell’Ospedale di Bergamo Papa Giovanni XXIII, Luca Lorini, che da mercoledì 8 luglio è Covid free.

«Abbiamo fatto un minuto di silenzio e poi ci siamo fatti un applauso». Lo ha detto Luca Lorini, direttore del reparto di Rianimazione e Terapia intensiva dell’Ospedale di Bergamo Papa Giovanni XXIII quando gli è stato chiesto come ha festeggiato la bella notizia.

Dopo 137 giorni dal primo ricovero, infatti, il reparto di terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII di Bergamo è libero dai pazienti colpiti dal Covid-19. Un risultato enorme, un successo grandissimo del personale medico e sanitario, di tutta la struttura ospedaliera del Papa Giovanni XXIII. «Un grande risultato, di tutta la squadra» spiega il professor Lorini in diretta.

«Ora dobbiamo preparare il futuro e dobbiamo continuare a mantenere il distanziamento sociale e vivere in sicurezza - ha detto Lorini -. Quando i contagi saranno a zero, comunque per almeno 40 giorni mascherina e distanziamento sono necessari».

«Essere Covid free era l’obiettivo che avevamo fin dalla partenza di questa terribile gara in salita, lo abbiamo sognato e abbiamo lavorato per tanto tempo per raggiungerlo» ha spiegato Luca Lorini. «E un grande risultato - spiega quindi - che però non ci deve solo far festeggiare. Ieri ho chiesto al mio team di fare un minuto silenzio per ricordare i pazienti che non ce l’hanno fatta e quanto difficile è stato questo periodo. Poi ci siamo fatti un grande applauso perché ce lo siamo meritati».

Lorini ha spiegato che «nonostante tutte le polemiche che continuano a essere fatte attorno alla gestione di questo tsunami, con le poche informazioni che avevamo difficilmente si poteva fare molto meglio. Nella prima fase - prosegue - il numero di morti e feriti sembrava incredibile e ci ha fatto dubitare delle nostre capacità».

Per il futuro, «dico a tutti che, se ci siamo mostrati bravi con le poche informazioni e il poco materiale che avevamo, la prossima volta non dobbiamo essere impreparati: dobbiamo preparare un futuro che nessuno scienziato può prevedere, ma noi dobbiamo essere pronti per un altro ritorno del covid».

Qui rivedi le dichiarazioni, su L’Eco di Bergamo del 10 luglio l’intervista a Luca Lorini

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