Il Relais San Lorenzo cambia veste
In arrivo appartamenti di lusso

Cala definitivamente il sipario sul Relais San Lorenzo in Città Alta. Da oggi iniziano i lavori che trasformeranno le 30 lussuose camere dell’unico hotel a 5 stelle di Bergamo in 9 appartamenti, da monolocali a pentalocali, a cui si aggiungono 33 box interrati destinati a privati cittadini.

A sei anni dall’inaugurazione, la struttura era stata chiusa durante il primo lockdown di marzo, con la prospettiva di una riapertura a settembre, ma a luglio era arrivata la decisione dei gestori di non riaprire. Le poche prenotazioni ricevute sono state annullate e le prospettive, a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria, non lasciavano spazio a una programmazione certa per il futuro. Ora è prevista una nuova vita per il complesso che sorge in piazza Mascheroni al civico 9A. Dal punto di vista architettonico non verranno toccate le facciate ventilate in ottone brunito, così come alcune parti e servizi dell’edificio, dalla terrazza alla corte interna, dalla piscina alla spa, destinate a spazi comuni per i nuovi residenti.

La crisi economica causata dal Covid-19 ha influito parecchio sulla decisione della proprietà, presa inevitabilmente a malincuore. «Purtroppo non c’erano le condizioni per proseguire con l’attività alberghiera - commenta il proprietario Paolo Facchinetti, che in qualità di ingegnere è anche il progettista dei lavori, mentre la direzione artistica è stata affidata all’architetto Silvia Lanzani -. Stavamo aprendo con tanti sacrifici una strada non facile per la clientela 5 stelle lusso a Bergamo. Ho portato avanti il progetto del Relais San Lorenzo con l’architetto Adolfo Natalini (scomparso lo scorso gennaio, ndr) e abbiamo ricevuto numerosi premi per la bontà e la bellezza del recupero, portato avanti con sensibilità rara e il rispetto del contesto particolare come il centro storico di Città Alta. Con la stessa filosofia e passione ricaveremo gli spazi per le nuove unità immobiliari: verranno concepite con i migliori comfort e accorgimenti impiantistici e tecnologici, in modo da contenere al massimo anche il consumo energetico».

L’edificio sorge in uno degli spazi più suggestivi di Bergamo, con vetrate a vista su un sito archeologico romano e medioevale perfettamente inglobato nella struttura. Grazie alla mano dell’architetto toscano Natalini è nato un ambiente di fascino, che ha meritato premi alla Biennale di Architettura di Venezia e alla Fiera Host di Milano dedicata ai servizi alberghieri e di ristorazione. La decisione ormai definitiva è arrivata dopo lunghe riflessioni e a seguito di alcune interlocuzioni per capire se qualche imprenditore fosse interessato a rilevare l’attività ricettiva.

Il Relais San Lorenzo si trasforma in Dimore del Carmine e da ottobre rivivrà in modo diverso accogliendo i nuovi proprietari, negli spazi dedicati agli appartamenti che in passato hanno ospitato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il maestro Riccardo Muti. Per il ristorante annesso si attende invece l’uscita dalla pandemia e la conseguente ripresa economica, in modo da trovare un gestore disposto a portare avanti l’attività, che manterrà un ingresso separato e indipendente dalla residenza.

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