«Il vostro ospedale e i suoi medici
sono per noi simbolo di forza»

L’ambasciatore tedesco in Comune e al Papa Giovanni XXIII. La direttrice Stasi: «La Germania ci ha aiutato a curare i nostri pazienti».

«Siamo le due potenze industriali più forti in Europa, possiamo collaborare anche in futuro, abbiamo molto da imparare gli uni dagli altri»: lo sottolinea con orgoglio Viktor Elbling, l’ambasciatore tedesco in visita a Bergamo, che nella giornata di mercoledì 16 settembre ha fatto tappa in Comune, all’ospedale Papa Giovanni XXIII e alla Brembo, per trasmettere la vicinanza della Germania al territorio orobico così duramente colpito dal Covid.

«Il nostro sistema sanitario è troppo capillare, ci sono troppe cliniche e laboratori», spiega Elbling al sindaco di Bergamo. Un punto di debolezza che però si è trasformato in forza durante l’emergenza sanitaria, grazie alla massiccia dose di tamponi effettuati e ai preziosissimi posti letto offerti, tra gli altri, anche a 44 pazienti gravi bergamaschi: «Abbiamo costruito un ponte aereo per venirli a prendere, intubati, e portarli in Germania, una cosa unica che non succedeva dai tempi di guerra – aggiunge Elbling –, non abbiamo potuto salvarli tutti ma la maggioranza sì, è l’esempio di cosa possiamo fare in Europa».

Al centro del dialogo tra ambasciatore e primo cittadino anche il gemellaggio tra Bergamo e Ludwigsburg e il forte legame tra la regione del Baden-Württemberg e la Lombardia, applauditi dal prefetto di Bergamo Enrico Ricci e dal professore Alberto Barzanò del Rotary: «Abbiamo molti punti di contatto nella nostra natura manifatturiera e negli investimenti sulla cultura e apprezzo molto il vostro modello universitario», dichiara Gori, «vale la pena proseguire su questa strada, grazie per quello che avete fatto». Una gratitudine rinnovata anche dalla direttrice generale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo Maria Beatrice Stasi: «Il Covid è una storia ancora in corso ma quando eravamo alla ricerca disperata di posti letto la Germania ci ha consentito di curare tutti – ricorda – nel nostro ospedale sono passati 2.200 pazienti gravi bisognosi di ossigeno e più di tremila in Pronto Soccorso in soli due mesi, ma siamo stati reattivi». All’incontro anche il direttore dell’Unità di anestesia e rianimazione Luca Lorini, il responsabile Pneumologia Fabiano Di Marco, il direttore sanitario Fabio Pezzoli, il Direttore Uoc Direzione professioni sanitarie e sociali Simonetta Cesa e Christian Salaroli, l’anestesista rianimatore che si è occupato di organizzare i trasferimenti in Germania. «Questo ospedale è bello e moderno e i medici che vi hanno lavorato sono per noi tedeschi un simbolo di forza», si congratula Elbling.

Adesso Bergamo guarda al futuro e all’autunno che verrà: «Non dobbiamo abbassare la guardia, temiamo l’influenza ma abbiamo già preparato un piano di vaccinazioni», precisa Stasi. Nell’ultima tappa l’ambasciatore tedesco ha visitato la Brembo, dove ha incontrato il Ceo Alberto Bombassei e il Chief Public affairs Roberto Vavassori: il Kilometro Rosso rappresenta un modello per la cooperazione tra ricerca ed applicazione e si presta ad una futura collaborazione con il Fraunhofer, il sistema di centri di ricerca in Germania, è stato detto.

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