Invalsi, si parte dalle superiori. Per i maturandi prove al computer

Date scaglionate per i gradi di istruzione: dal 1° marzo le quinte superiori. «Non valgono per l’università».

Partono il 1° marzo le prove Invalsi 2022: gli studenti di tutte le scuole d’Italia saranno chiamati a misurarsi con la somministrazione delle prove standardizzate per l’individuazione delle competenze su scala nazionale. I primi, quest’anno, che saranno chiamati ad affrontare le prove saranno i ragazzi di quinta superiore, che si confronteranno con i test a partire da oggi. Dal 1°aprile toccherà invece agli studenti di terza media, mentre gli alunni della seconda e quinta elementare verranno sottoposti all’Invalsi a partire dal 6 maggio, i ragazzi delle seconde superiori dall’11 maggio.

La scuole hanno a disposizione due finestre temporali per proporre le prove: per i ragazzi delle superiori le prove saranno al computer, per i maturandi riguarderanno italiano, matematica e inglese (lettura e ascolto), per quelli di seconda superiore la sessione delle classi campione per le prove di italiano e matematica è prevista a partire da mercoledì 11 a venerdì 13 maggio, mentre per le classi non campione da mercoledì 11 a martedì 31 maggio.

Per quanto riguarda la scuola primaria invece sono previste prove cartacee. Per la classe seconda della primaria venerdì 6 maggio si procederà con la prova di italiano e, per le sole classi campione, anche con la prova di lettura; mentre la prova di matematica si terrà il 9 maggio. Per le quinte della primaria la prova di inglese è stata calendarizzata il 5 maggio, quella di italiano per il 6 e quella di matematica per il 9 maggio. Per la scuola secondaria di primo grado la prova sarà al computer: la scuola può scegliere tra due finestre per la somministrazione delle prove. O da lunedì 4 a giovedì 7 aprile, oppure da lunedì 11 a mercoledì 13 aprile. Anche gli studenti con disabilità saranno chiamati alle prove Invalsi.

Le scuole potranno però decidere in autonomia se l’insegnante di sostegno potrà o meno affiancare lo studente nello svolgimento delle prove: non essendoci una linea comune potrà quindi capitare che in alcuni istituti gli studenti svolgano la prova alla presenza del proprio insegnante, mentre in altri istituti no.

Nelle scorse settimane, infine, era trapelata anche l’informazione che la prova Invalsi somministrata agli studenti di quinta superiore potrebbe essere stata utile anche per l’ammissione alle università. In realtà i ministeri dell’Università, della Ricerca e dell’Istruzione hanno smentito, sottolineando che attualmente non c’è nessuna ipotesi allo studio sull’utilizzo di questi test ai fini dell’ingresso ai corsi universitari ad accesso programmato. Miur (ministero dell’Università e della Ricerca) e Mi (Ministero dell’Istruzione) hanno smentito categoricamente le voci che circolavano sull’ipotesi dell’ammissione degli studenti all’università tramite test. Non solo, nei giorni scorsi anche il presidente Invalsi, Roberto Ricci, aveva smentito tale ipotesi sottolineando che «sono notizie che non hanno fondamento. Le Prove nascono per dare informazioni alle scuole e agli studenti, in ottica di autovalutazione, e riguardo le competenze e i risultati in italiano, matematica e inglese, ma non sono destinate a sostituire le prove di ammissione alle Università».

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