«La collega voleva alterarmi
la timbratura: ero scioccata»

Nel processo alle «furbette» del cartellino del Comune di Villongo il racconto dell’impiegata ufficio tributi. Il perito al pm: 90% di anomalie.

«Un giorno di fine aprile, il 29 sì, la collega dell’ufficio tributi mi disse che mi aveva caricato la timbratura d’uscita alle 18 sapendo che sarei uscita alle 16,30. Le dissi di non farlo. Non le chiesi spiegazioni perché ero scioccata, allibita». E. T., impiegata comunale a Villongo nell’ufficio tributi, è testimone in aula nel processo a D. C., 46 anni, bresciana di Chiari, difesa dall’avvocato Stefania Amato, e la coetanea A.M. S., di Sarnico, difesa dall’avvocato Emilio Gueli. Le due ex dipendenti del Comune di Villongo (parte civile con l’avvocato Alessandro Zonca) sono accusate di falso e truffa ai danni dell’ente per aver taroccato a proprio favore tra il 2012 e il 2015 l’archivio del sistema di rilevazione delle presenze. Come? Avrebbero modificato ex post le timbrature per guadagnare ore non lavorate: 238, equivalente a 87 giorni, per D. C.; 160 ore, pari a 50 giorni, A. M.S.

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