L’incubo iniziato il 24 febbraio
Rientrati i bergamaschi da Palermo

La loro odissea è finita, dopo oltre due settimane. I turisti bergamaschi in quarantena in un hotel a Palermo dallo scorso 24 febbraio, dopo che tre componenti della comitiva (su un totale di 29 pensionati della val Seriana) erano risultati positivi al coronavirus, prima una 61enne di Gandino, poi altre due persone, sono tornati a casa.

In aereo dalla Sicilia a Verona, poi il viaggio in bus sino alla terra orobica e alle proprie abitazioni, in cui sono giunti lunedì sera. Cinque componenti del gruppo sono però rimasti precauzionalmente in Sicilia, perché i sintomi – la febbre, in sostanza – non consentiva loro di rientrare: stanno comunque tutti bene. Ad accoglierli a Bergamo, per un abbraccio rigorosamente simbolico (a due metri di distanza; i turisti indossavano tutti la mascherina), c’era il sindaco Giorgio Gori: «Siamo rimasti in costante collegamento durante questa “disavventura” – spiega il primo cittadino di Bergamo -, così mi sembrava giusto andare a salutarli, naturalmente rispettando tutte le precauzioni».

«Nella sfortuna di quella situazione - aggiunge - hanno però ricevuto le attenzioni e la solidarietà di molte persone, col pensiero da Bergamo e concretamente a Palermo, anche da parte di tanti cittadini e commercianti palermitani. Ho voluto raccontare loro come Bergamo stia vivendo queste giornate, specificando che dovranno rimanere ancora a casa. È il momento della responsabilità, il messaggio oggi sembra essere passato».

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