Maturità, il ministro Bussetti agli studenti
«Abiti decorosi: niente shorts né infradito»

I consigli del titolare dell’Istruzione, intervistato a «Un giorno da pecora», sui Rai Radio Uno: «Se si viene sorpresi col cellulare, anche acceso, si viene espulsi». Le scuole saranno isolate dalla Rete, niente wi-fi.

Niente shorts né infradito e soprattutto vietato il cellulare, e scuole isolate dalla Rete e quindi senza il collegamento wi-fi per evitare scopiazzamenti durante le prove degli esami di maturità. A parlare è stato giovedì 13 giugno, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ospite della trasmissione di Rai Radio1 «Un giorno da pecora». Il ministro ha consigliato ai maturandi di vestirsi «in modo comodo, con un abbigliamento decoroso. Ai maschi suggerirei di indossare una camicia di cotone, visto il caldo», e li ha ammoniti: «Se si viene sorpresi col cellulare, anche acceso, si viene espulsi».

Parlando delle tracce per la maturità ha spiegato che «sono tutte pronte» e di averne aggiunta una proprio ieri. «Mi sono detto: “Perché non proporre anche una cosa di questo tipo?” – ha spiegato –, mi è venuta in mente alle 5,30 di mattino ma ci riflettevo già da qualche tempo». L’esponente di governo ha poi ricordato che le tracce sono 12, da cui ne saranno scelte sette. «A deciderle – ha puntualizzato – sarò io, da solo, perché è necessario mantenere la completa segretezza» e si è augurato che quando saranno lette ci sia «una reazione di stupore ma felice degli studenti».

E anche sull’introduzione delle buste per l’esame orale il ministro ha rivendicato: «Una scelta voluta fortemente da me», ricordando che «all’interno non ci sarà una domanda ma uno spunto, come un quadro, una foto o un riferimento, che permetterà alla Commissione di iniziare le domande. Ad esempio, se dentro la buste ci fosse la Monna Lisa si potrebbe partire da lì».

Bussetti non ha escluso che sia utile studiare anche nella fatidica notte prima dell’esame: «A volte succede che prepari un esame, studi 500 pagine e all’ultimo momento ti viene voglia di guardare un capitolo. E magari ti chiedono proprio questo: a me è successo diverse volte. A volte succede».

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