No agli asinelli per la festa di Santa Lucia
Malanchini: «Animalismo ideologico»

Bergamo: giovedì 12 e venerdì 13 dicembre i tre asinelli non faranno visita ai bambini di Tasso e Pignolo, Longuelo, Malpensata e agli anziani di San Colombano. Lo vieta il Regolamento per il benessere e la tutela degli animali del Comune. Il consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Lombardia: solo carbone per chi ha imposto queste regole.

Rosina, Bea e Ajin restano al caldo, in stalla. Quest’anno Santa Lucia farà a meno di loro. giovedì 12 e venerdì 13 dicembre i tre asinelli non faranno visita ai bambini di Tasso e Pignolo, Longuelo, Malpensata e agli anziani di San Colombano. Il Regolamento per il benessere e la tutela degli animali del Comune di Bergamo, in vigore dal 2017, ci ha messo lo zampino. «Prevede che non si possano svolgere nelle vie pubbliche manifestazioni con equidi. Devono essere autorizzate dagli uffici comunali con il parere dell’Ats. Ma i nostri uffici non hanno ricevuto richiesta di autorizzazione dagli organizzatori degli eventi in questione», spiega l’avvocato Paola Brambilla, garante per la tutela degli animali di Palazzo Frizzoni. O meglio, la richiesta di autorizzazione sarebbe stata tardiva e così i comitati di quartiere dovranno rassegnarsi e fare a meno degli asinelli con le sporte colme di caramelle.

«Sono anni che festeggiamo la ricorrenza di Santa Lucia con i nostri asini – dice rammaricato Maurizio Cortinovis, presidente dell’associazione di promozione sociale Il roccolo degli asini –. I nostri amici a quattro zampe sono amati dai bambini, lavorano anche con le persone affette da autismo, sono ben tenuti e appartengono a una razza in via d’estinzione, anche per questo li facciamo conoscere volentieri. Ci spiace ma non sapevamo di questo regolamento, che ci pare comunque piuttosto restrittivo». La speranza era che l’assenso del Comune arrivasse, anche in extremis, per poter far festa nei quartieri. Ma la legge è legge e gli asinelli dovranno rimanere nelle loro stalle, altrimenti sui loro proprietari fioccheranno sanzioni amministrative salate (sino a 500 euro).

LA REPLICA DI MALANCHINI

«Un asinello ben curato è più felice a passeggio e a contatto con i bambini o rinchiuso in una stalla? Quando l’avvocato Paola Brambilla e chi ha votato questo regolamento riusciranno ad avere la risposta direttamente dagli equidi sarà troppo tardi per salvare le nostre tradizioni e la nostra società da una deriva animalista pericolosa. Anche questa volta, gli animalisti si nascondono infatti dietro la burocrazia per smontare i sogni di tantissimi bambini che, dopo l’attesa di un anno, non vedevano solamente l’ora di poter accarezzare e sfamare un asinello con cereali e fieno. Il benessere animale in questa assurda decisione non c’entra nulla: la cura con la quale sono tenuti questi bellissimi asinelli è infatti esemplare». Così il consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Lombardia, Giovanni Malanchini, commenta il Regolamento per il benessere e la tutela degli animali del Comune di Bergamo che, di fatto, ha vietato per Santa Lucia le feste che avrebbero previsto la presenza di asinelli.

«È chiaro che il regolamento permetta l’uso degli equidi in particolari condizioni, ma queste condizioni, che comunque devono essere autorizzate dagli uffici comunali con il parere dell’Ats, non consentono nemmeno a Santa Lucia di lavorare in serenità. Purtroppo l’animalismo ideologico, senza alcun fondamento, è un morbo che colpisce tutti gli schieramenti e altre città, non solo Bergamo. Si tratta di una battaglia di civiltà che non possiamo perdere: al momento ci resta quindi solo la speranza che su chi ha imposto queste regole si abbatta la vendetta di Santa Lucia che, privata del suo compagno di lavoro, potrebbe, con il benestare dell’amica Befana, consegnare loro solamente del carbone».

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